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Andrew Bosomworth

Meeting BCE, Draghi pronto a sfoderare un ampio armamentario

9 Marzo 2016 12:20
financialounge -  Andrew Bosomworth BCE liquidità Mario Draghi PIMCO quantitative easing tassi di interesse
Più liquidità, più Quantitative easing (Qe) e tassi di interesse ancora più bassi. È questo l’ampio armamentario che la BCE dovrebbe sfoderare nella riunione di domani secondo le previsioni di Andrew Bosomworth, Responsabile del Portfolio Management di PIMCO in Germania. Ipotesi basate sugli ultimi trend affiorati: prezzi al consumo tornati in territorio negativo e aspettative d'inflazione riviste al ribasso.

Alla luce di questo scenario Andrew Bosomworth spiega, nel dettaglio, come dovrebbe essere articolata l’azione futura della BCE, annunciata probabilmente nella prossima riunione di domani:

1) Più liquidità. La soluzione più semplice per l'istituto sarà offrire più liquidità alle banche. PIMCO ritiene che lo farà riducendo i requisiti per le ultime operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO, Targeted Long Term Refinancing Operation, operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine) o offrendo nuove LTRO ( Longer Term Refinancing Operation, operazioni di mercato aperto condotte dalla Banca centrale europea per la gestione dei tassi di interesse e della liquidità nell’Eurozona) a 3-5 anni senza condizioni.

2) Tassi più bassi. È possibile che giovedì la BCE si limiti, ad esempio, a tagliare il tasso sui depositi al -0,4% e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0% nonché a incrementare il QE a 65 miliardi di euro al mese dagli attuali 60 miliardi. Ma alla luce del persistente calo dell'inflazione effettiva e degli indicatori delle aspettative d'inflazione, PIMCO si aspetta una maggiore aggressività da parte dell'istituto. La BCE dovrebbe esser estremamente cauta nel portare il tasso sui depositi sotto il -0,5%. I tassi ufficiali estremamente negativi potrebbero comportare più costi che benefici per l'economia nel suo complesso, in particolare per le banche dei paesi periferici, i cui portafogli di prestiti sono più sensibili all'Euribor (Euro Interbank Offered Rate). I tassi d'interesse negativi riducono la redditività del sistema bancario, limitando potenzialmente la trasmissione della politica monetaria, se questa dovesse diventare troppo estrema. Il costo del capitale a lungo termine per le banche potrebbe aumentare se gli investitori iniziassero a diffidare della validità del loro modello di business. Invece, i tentativi delle banche di mantenere la redditività potrebbero paradossalmente tradursi in un aumento dei tassi d'interesse su mutui e prestiti. L'esperienza della Svezia e della Svizzera suggerisce che ciò possa accadere anche nell'area euro. In una grande economia aperta come quella dell'Eurozona, i tassi d'interesse negativi hanno effetti analoghi a quelli degli interventi sul mercato valutario, indebolendo il valore esterno della moneta, ma sotto mentite spoglie. Fintanto che le banche eviteranno di trasmettere i tassi negativi ai depositanti privati, che potrebbero accumulare liquidità, proteggeranno le famiglie dalla struttura di incentivi che obbliga a pagare per risparmiare.

3) Più QE. PIMCO ritiene che la BCE abbia quasi esaurito il proprio margine di manovra sui tassi d'interesse e che, se sarà necessario un maggiore allentamento, il QE dovrà assumere un ruolo più rilevante, raggiungendo i 70 miliardi di euro al mese
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