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Portafogli flessibili, idee solide e svincolate dal benchmark

24 Febbraio 2016 09:25
financialounge -  fondi flessibili gestione attiva High Yield J.P. Morgan Asset Management JP Morgan - Global Bond Opportunities Nick Gartside
“Oggi le possibilità di superare la performance di un benchmark nell’ambito di una strategia basata su un indice obbligazionario sono ridotte al minimo. Al contrario, tramite un approccio svincolato dal benchmark, è possibile cogliere un maggior numero di opportunità, spaziando in ogni settore e area geografica per aumentare la diversificazione, i guadagni e il rendimento” sostiene Nick Gartside, International Chief Investment Officer, Fixed Income, di J.P. Morgan Asset Management, il cui fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0974355371"]JP Morgan - Global Bond Opportunities[/tooltip-fondi] compie 3 anni in febbraio.

“I benchmark obbligazionari tradizionali sono dominati da Titoli di Stato poco redditizi, con rendimenti in calo e una duration crescente. Tali indici sono ormai anacronistici e mettono in luce l’esigenza di un approccio non vincolato” ha aggiunto Nick Gartside che, inoltre, fa presente come il fondo da lui gestito sia indipendente dal benchmark, e sia libero di variare l’esposizione in modo dinamico in risposta alle condizioni di mercato per ottenere un ritorno e un rendimento.

Il fondo offre agli investitori un portafoglio unconstrained (svincolato) a gestione attiva delle migliori idee obbligazionarie a livello globale, puntando a un rendimento totale con un approccio dinamico e flessibile alla selezione titoli, in grado di cogliere le opportunità presenti al di fuori degli indici. Il fondo rende, attualmente, tra il 5 e il 6% con una duration complessiva di circa cinque anni. Per raggiungere questi obiettivi, il fondo JP Morgan - Global Bond Opportunities applica diverse idee di investimento in 15 settori fixed income in oltre 50 Paesi.

Tra le idee di investimento attualmente implementate in portafoglio, Nick Gartside ne segnala cinque: l’high yield europeo, i titoli di Stato periferici, i titoli finanziari europei, gli high yield USA e la strategia di puntare sulla duration in presenza di qualità e prezzi interessanti, ad esempio con i corporate bond a lunga scadenza.

“I corporate bond a lunga scadenza (ad esempio quelli a 30 anni), i cui spread hanno risentito dell’ingente offerta del 2015, ci sembrano interessanti. Data la ripidità storica della curva del credito, vediamo una buona occasione per assumersi il rischio del tasso di interesse investendo in emittenti industriali di ottima qualità” spiega Nick Gartside.
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