Asia
Idee di investimento – Obbligazioni – 22 febbraio 2016
22 Febbraio 2016 09:34

so che sia necessario orientarsi verso strategie non vincolate a benchmark o a parametri rigidi di mercato e che siano gestite da chi possa vantare un’esperienza globale, presenti le giuste dimensioni per i diversi segmenti di opportunità d’investimento e si impegni a implementare una strategia diversificata che miri a ridurre il rischio di correlazione. Con la corretta strategia il 2016 può diventare un mercato dalle molte opportunità d’investimento” sostiene Jim Caron – Managing Director – Portfolio Manager Global Fixed Income Team di Morgan Stanley Investment Management, nell’articolo “Il 2016 può diventare un mercato dalle molte opportunità”.
Opportunità che, secondo Michael Lake, Investment Director, Fixed Income, Schroders, cominciano già ad emergere sui mercati obbligazionari. “La ridotta liquidità nei mercati ha accentuato i movimenti dei prezzi appena il sentiment è cambiato. A nostro avviso, queste dislocazioni nel mercato hanno creato valore in quei titoli che ora hanno prezzi in linea con una fase di contrazione economica” sostiene il manager nell’articolo “Instabilità dei mercati, le occasioni cominciano ad emergere”. Per Michael Lake proprio in questa condizione di incertezza i prezzi degli asset non riflettono i dati economici intrinseci e riflettono risposte fortemente emozionali e argomentazioni non razionali.
Per quanto riguarda i paesi emergenti, sebbene l’analisi dei fondamenti possa essere accurata, Paul McNamara, gestore del fondo GAM Star Emerging Market Rates ritiene che il posizionamento del mercato su questi ultimi sia estremo, infatti, la maggioranza ha un posizionamento long (rialzista) sul dollaro, sui titoli growth (a più alta crescita) e sui titoli del settore al consumo mentre ha un posizionamento short (ribassista) su tutto ciò che è connesso alla Cina, agli emergenti o alle materie prime Per il manager, in particolare, se le valute dei paesi emergenti non sono particolarmente attraenti al momento, i titoli obbligazionari offrono un valore molto interessante. “Alla luce di questo, stiamo aumentano la nostra duration (sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse aumentando la scadenza media dei titoli in portafoglio) anche in quei mercati che prima evitavamo come la Malesia e la Turchia. Il real brasiliano è forse la valuta più anomala, mostrando di conseguire una performance ragionevole nonostante la situazione economica interna, la quale sta correggendo l’outlook di crescita riducendo le importazioni piuttosto che aumentando le esportazioni. Per questo motivo vediamo un potenziale di upside nel mercato delle valute locali” conclude, nell’articolo “Mercati emergenti, valute instabili ma bond attraenti”, Paul McNamara.
Una visione positiva più in particolare sui bond asiatici la rivela Clifford Lau, Responsabile Reddito Fisso, Asia-Pacifico di Columbia Threadneedle Investments che, nell’articolo “Obbligazionario Asia, un buon investimento a medio lungo termine”, sostiene: “Gli investitori posizionati nell’obbligazionario Asia e, più in particolare, sui fondi specializzati sulle obbligazioni in renminbi cinesi, hanno accusato un cattivo inizio, a seguito del sell-off (vendita senza limitazione di prezzo e di quantità di titoli) del mercato finanziario cinese. Tuttavia, riteniamo che, nonostante le sfide e le incertezze che verranno, ci sono tendenze di sviluppo positivo per l’economia cinese, che si materializzeranno con una notevole quantità di opportunità di investimento negli anni a venire. Abbiamo identificato alcuni temi che dovrebbero mantenere gli investitori interessati al credito cinese”.
Anche il segmento obbligazionario societario americano riserva non poche occasioni di investimento. “Molti investitori in obbligazioni, che nell’estate 2015 hanno voltato le spalle alle stesse per investire in azioni ritenute più interessanti, anche alla luce degli attesi rialzi dei tassi ad opera della Fed, hanno ora dovuto ricredersi. I mercati azionari traballano e la crescita economica mondiale rallenta. Le probabilità che la Fed intervenga con rialzi dei tassi nel corso di questo ciclo sono al momento estremamente ridotte. Combinando gli aspetti tecnici di mercato con quanto sappiamo sulla situazione economica, le obbligazioni societarie statunitensi offrono un rapporto rischio/rendimento estremamente interessante” spiega nell’articolo “Corporate bond USA, un interessante profilo di rischio/rendimento” Yves Longchamp.
View condivisa dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Secondo la PSU, com’è argomentato nell’articolo “Titoli di Stato, ora è più probabile un aumento dei rendimenti”, reputa attraenti ora i titoli high yield statunitensi: la correzione del settore, causata dal brusco calo del prezzo del petrolio, ha spinto i rispettivi rendimenti a livelli tipici dei periodi di recessione. L’extra rendimento offerto attualmente dalle obbligazioni high yield USA rispetto ai Treasury è appena al di sotto degli 800 punti base, il che implica un’impennata del tasso di default di queste obbligazioni dal 3,3% a oltre il 13% nei prossimi 12 mesi. In base alle valutazioni della PSU (che stima un incremento del 2,4% dell’economia USA nel 2016 grazie all’aumento della spesa al consumo), un tale peggioramento del profilo creditizio degli emittenti high yield sembra improbabile. Inoltre, le obbligazioni high yield offrono una buona assicurazione qualora il rialzo dei tassi USA dovesse avvenire a un ritmo più accelerato.
“Tra le opportunità d’investimento, le obbligazioni subordinate convertibili o “Contingent Convertible” (CoCos) risultano fra le più interessanti con valutazioni attraenti, fra il 6% e il 7% per le banche Europee. In PIMCO crediamo che l’extra rendimento offerto dai CoCos per il rischio maggiore sia molto attraente, dato che la probabilità di conversione di questi titoli rimane relativamente bassa grazie a un buffer di capitale significativo in seguito alla ricapitalizzazione delle banche negli ultimi anni” fanno infine sapere gli esperti di PIMCO nell’articolo “Come selezionare le opportunità nel debito bancario”.
Opportunità che, secondo Michael Lake, Investment Director, Fixed Income, Schroders, cominciano già ad emergere sui mercati obbligazionari. “La ridotta liquidità nei mercati ha accentuato i movimenti dei prezzi appena il sentiment è cambiato. A nostro avviso, queste dislocazioni nel mercato hanno creato valore in quei titoli che ora hanno prezzi in linea con una fase di contrazione economica” sostiene il manager nell’articolo “Instabilità dei mercati, le occasioni cominciano ad emergere”. Per Michael Lake proprio in questa condizione di incertezza i prezzi degli asset non riflettono i dati economici intrinseci e riflettono risposte fortemente emozionali e argomentazioni non razionali.
Per quanto riguarda i paesi emergenti, sebbene l’analisi dei fondamenti possa essere accurata, Paul McNamara, gestore del fondo GAM Star Emerging Market Rates ritiene che il posizionamento del mercato su questi ultimi sia estremo, infatti, la maggioranza ha un posizionamento long (rialzista) sul dollaro, sui titoli growth (a più alta crescita) e sui titoli del settore al consumo mentre ha un posizionamento short (ribassista) su tutto ciò che è connesso alla Cina, agli emergenti o alle materie prime Per il manager, in particolare, se le valute dei paesi emergenti non sono particolarmente attraenti al momento, i titoli obbligazionari offrono un valore molto interessante. “Alla luce di questo, stiamo aumentano la nostra duration (sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse aumentando la scadenza media dei titoli in portafoglio) anche in quei mercati che prima evitavamo come la Malesia e la Turchia. Il real brasiliano è forse la valuta più anomala, mostrando di conseguire una performance ragionevole nonostante la situazione economica interna, la quale sta correggendo l’outlook di crescita riducendo le importazioni piuttosto che aumentando le esportazioni. Per questo motivo vediamo un potenziale di upside nel mercato delle valute locali” conclude, nell’articolo “Mercati emergenti, valute instabili ma bond attraenti”, Paul McNamara.
Una visione positiva più in particolare sui bond asiatici la rivela Clifford Lau, Responsabile Reddito Fisso, Asia-Pacifico di Columbia Threadneedle Investments che, nell’articolo “Obbligazionario Asia, un buon investimento a medio lungo termine”, sostiene: “Gli investitori posizionati nell’obbligazionario Asia e, più in particolare, sui fondi specializzati sulle obbligazioni in renminbi cinesi, hanno accusato un cattivo inizio, a seguito del sell-off (vendita senza limitazione di prezzo e di quantità di titoli) del mercato finanziario cinese. Tuttavia, riteniamo che, nonostante le sfide e le incertezze che verranno, ci sono tendenze di sviluppo positivo per l’economia cinese, che si materializzeranno con una notevole quantità di opportunità di investimento negli anni a venire. Abbiamo identificato alcuni temi che dovrebbero mantenere gli investitori interessati al credito cinese”.
Anche il segmento obbligazionario societario americano riserva non poche occasioni di investimento. “Molti investitori in obbligazioni, che nell’estate 2015 hanno voltato le spalle alle stesse per investire in azioni ritenute più interessanti, anche alla luce degli attesi rialzi dei tassi ad opera della Fed, hanno ora dovuto ricredersi. I mercati azionari traballano e la crescita economica mondiale rallenta. Le probabilità che la Fed intervenga con rialzi dei tassi nel corso di questo ciclo sono al momento estremamente ridotte. Combinando gli aspetti tecnici di mercato con quanto sappiamo sulla situazione economica, le obbligazioni societarie statunitensi offrono un rapporto rischio/rendimento estremamente interessante” spiega nell’articolo “Corporate bond USA, un interessante profilo di rischio/rendimento” Yves Longchamp.
View condivisa dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Secondo la PSU, com’è argomentato nell’articolo “Titoli di Stato, ora è più probabile un aumento dei rendimenti”, reputa attraenti ora i titoli high yield statunitensi: la correzione del settore, causata dal brusco calo del prezzo del petrolio, ha spinto i rispettivi rendimenti a livelli tipici dei periodi di recessione. L’extra rendimento offerto attualmente dalle obbligazioni high yield USA rispetto ai Treasury è appena al di sotto degli 800 punti base, il che implica un’impennata del tasso di default di queste obbligazioni dal 3,3% a oltre il 13% nei prossimi 12 mesi. In base alle valutazioni della PSU (che stima un incremento del 2,4% dell’economia USA nel 2016 grazie all’aumento della spesa al consumo), un tale peggioramento del profilo creditizio degli emittenti high yield sembra improbabile. Inoltre, le obbligazioni high yield offrono una buona assicurazione qualora il rialzo dei tassi USA dovesse avvenire a un ritmo più accelerato.
“Tra le opportunità d’investimento, le obbligazioni subordinate convertibili o “Contingent Convertible” (CoCos) risultano fra le più interessanti con valutazioni attraenti, fra il 6% e il 7% per le banche Europee. In PIMCO crediamo che l’extra rendimento offerto dai CoCos per il rischio maggiore sia molto attraente, dato che la probabilità di conversione di questi titoli rimane relativamente bassa grazie a un buffer di capitale significativo in seguito alla ricapitalizzazione delle banche negli ultimi anni” fanno infine sapere gli esperti di PIMCO nell’articolo “Come selezionare le opportunità nel debito bancario”.
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