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Borsa di Tokyo

Borsa di Tokyo, gli investitori esteri hanno perso il rally del 2015

15 Gennaio 2016 10:36
financialounge -  Borsa di Tokyo mercati azionari Pictet Renminbi topix yen
Per la prima volta dal 1989, lo scorso anno gli investitori stranieri hanno venduto azioni giapponesi perdendosi il rally della Borsa di Tokyo. Secondo i dati elaborati da Bloomberg, gli investitori esteri, che rappresentano più di due terzi dei volumi di trading sul listino azionario nipponico, hanno ridotto le partecipazioni azionarie del Sol Levante nel 2015 proprio mentre l'indice Topix ha registrato un rialzo dell’8,9 per cento in dollari USA e del 21 per cento in euro. Le quote in mano agli stranieri sono state acquistate dal fondo pensioni statale giapponese (Gpif), da asset manager nazionali, dalla Banca centrale (Bank of Japan) e da molte aziende del Sol Levante (che hanno acquistato azioni proprie sul mercato).

Secondo alcuni analisti, la maggior parte delle vendite di titoli azionari da parte di investitori esteri lo scorso anno è avvenuta tra agosto e settembre, in concomitanza della svalutazione de renminbi cinese che ha scatenato le forti turbolenze sui mercati finanziari di tutto il mondo: in modo residuale, ha invece influito negativamente lo stallo nelle riforme del governo Abe. In ogni caso, secondo gli esperti di Goldman Sachs Group Inc., grazie ai flussi di raccolta domestica e pur in presenza di una sostanziale debolezza dello yen sembra che le azioni giapponesi possano salire ancora mentre per la casa d’investimento Sompo Japan Nipponkoa Asset Management Co. gli stranieri torneranno nel corso di quest’anno sulla scia di prospettive favorevoli per i profitti aziendali e per il miglioramento del governo societario (corporate governance).

Statistiche alla mano, l’indice Topix della Borsa di Tokyo è salito del 9,9 per cento in valuta locale l'anno scorso, registrando in tal modo il suo quarto anno consecutivo di rialzi. In combinazione con la resilienza dello yen, la perfomance del Topix è stata superiore a quella dell’S&P500 in dollari per la prima volta dal 2008 mentre in euro, il guadagno dell’indice azionario giapponese è stato pari al triplo dello Stoxx Europe 600 Index, sebbene quest’ultimo abbia chiuso l’anno migliore nell’ultimo decennio rispetto al listino azionario statunitense.

Tra chi ritiene che il listino azionario nipponico sia tra quelli da preferire per il 2016 c’è la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. “Quest’anno i titoli nipponici dovrebbero guadagnare il 7% in dollari USA, ma la performance potrebbe essere superiore. Come le imprese europee, anche quelle giapponesi hanno visto migliorare la propria competitività sul piano globale grazie a un effetto valutario, che dovrebbe proseguire in quanto la Bank of Japan (BoJ) resta impegnata nel suo ingente programma di quantitative easing per conseguire il proprio obiettivo d’inflazione” fanno sapere gli esperti della PSU che, inoltre, fanno sapere che le recenti revisioni dei dati relativi al terzo trimestre mostrano che l’economia non ha subito una contrazione, come si temeva. “Le statistiche ufficiali segnalano invece una crescita modesta, favorita dall’aumento degli investimenti e della produzione industriale. Intanto, spinte dalle riforme della corporate governance, le società giapponesi aprono i forzieri e fanno un uso migliore dei propri bilanci, dando luogo a un cambiamento strutturale che dovrebbe condurre a un progressivo miglioramento del ROE (return on equity) del mercato” concludono i professionisti della PSU.
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