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Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 30 novembre 2015

15 Dicembre 2015 10:13
financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund Morgan Stanley
Rassegna di Mercato

Stati Uniti: All'inizio di dicembre, l’Institute for Supply Management ha segnalato che a novembre il suo indice del settore manifatturiero è sceso sotto la soglia di 50 a 48,6. Il calo ha incluso una sensibile flessione dei nuovi ordini, della produzione e delle scorte. A ottobre le vendite al dettaglio sono aumentate soltanto dello 0,1%, ma restano fondamentalmente solide. Nel mese di ottobre la produzione industriale è scesa dello 0,2%; tuttavia la debolezza è stata avvertita dai settori minerario e delle utility. I dati dell'occupazione hanno continuato a essere robusti; a novembre i posti di lavoro nel settore non agricolo sono infatti aumentati di 211.000 unità, ben oltre le previsioni di 190.000 unità. I prezzi al consumo hanno evidenziato un certo incremento, salendo dello 0,2% a ottobre e dello 0,2% rispetto a un anno fa. L’indice Msci Usa ha reso lo 0,35% in dollari statunitensi e il 4,70% in euro.

Europa: L'indice dei direttori d'acquisto (Pmi) di Markit riferito al settore manifatturiero dell’area euro ha registrato un leggero rialzo, dai 52,3 punti di ottobre ai 52,8 di novembre. Markit ha evidenziato che l'espansione della produzione e dei nuovi ordinativi è stata la più rapida degli ultimi 18 mesi. La produzione e le nuove attività sono cresciute in tutti i paesi, con l'eccezione della Grecia. L’indice Pmi per il settore dei servizi è salito da 54,1 a 54,2. In base all'ultima indagine della commissione Ue, nell'Eurozona la fiducia nei confronti dell'economia è rimasta invariata a 106,1 rispetto a ottobre. A novembre l'inflazione dei prezzi al consumo è rimasta temporaneamente inalterata a un tasso annuo di appena lo 0,1%. L’indice Msci Europe ha reso il 2,72% in euro e il -1,55% in dollari statunitensi.

Giappone: L'indice Markit/Jmma dei direttori d'acquisto per il settore manifatturiero giapponese per il mese di novembre ha toccato quota 52,6 da 52,4 di ottobre, indicando un miglioramento delle condizioni del settore in Giappone. A contribuire al miglioramento complessivo è stato il netto incremento della produzione. A ottobre la produzione industriale è cresciuta dell'1,4% rispetto a un mese prima, e dello 0,3% rispetto a un anno fa. Il Pil del terzo trimestre è stato rivisto al rialzo fino a un aumento dello 0,3% per il trimestre da un calo dello 0,2% nelle proiezioni iniziali. Durante l'anno il Pil è salito dell'1,7%, segnando un rialzo dell'1,1% rispetto al precedente. I prezzi al consumo di ottobre sono aumentati dello 0,3% rispetto a un anno prima. L’indice Msci Japan ha reso l'1,11% in yen e il 3,40% in euro. Attività del portafoglio All'inizio di novembre abbiamo aumentato la nostra esposizione al 23% dal 19% di fine ottobre, essendo i timori sulla decelerazione cinese leggermente rientrati. A metà novembre, tuttavia, i deludenti dati sugli scambi commerciali provenienti dalla Cina hanno alimentato preoccupazioni circa un nuovo indebolimento della crescita globale e di conseguenza abbiamo ridotto gradualmente la nostra esposizione azionaria al 18%. Abbiamo inoltre temuto che l'accentuazione dei rischi geopolitici dopo gli attacchi terroristici di Parigi potesse minare la fragile fiducia dei consumatori e la ripresa economica.

Strategia e prospettive


A novembre l'attenzione degli investitori si è spostata verso le politiche monetarie delle banche centrali. A ottobre la Banca del Giappone si è astenuta da ulteriori misure di stimolo monetario chiamando in causa gli sviluppi positivi dell'economia nazionale, tra cui la tenuta dei consumi e il miglioramento del mercato del lavoro. All'inizio di dicembre i mercati sono rimasti delusi dall'entità delle misure aggiuntive di stimolo monetario della Bce. L'economia europea ha continuato a migliorare, anche se la domanda interna ed estera resta molto deludente. Il Presidente Draghi ha sottolineato che la Bce è pronta a fare di più, se necessario. Negli Stati Uniti, la crescita dell'occupazione ha continuato a rafforzare le previsioni di un rialzo dei tassi a dicembre. Restiamo moderatamente avversi al rischio nel breve termine, in quanto la crescita globale resta debole a causa della Cina e il rischio è orientato al ribasso.

 

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