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Idee di Investimento – Azioni – 16 novembre 2015

16 Novembre 2015 10:18
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A chi gli chiedesse come mai preferisca evitare in questa fase le società che sarebbero pesantemente impattate da un renminbi più debole Jian Shi Cortesi, gestore del Julius Baer Multistock China Evolution Fund di GAM, nell’articolo “Perché evitiamo le società impattate da un renminbi più debole”, risponde: “Per quanto non sia affatto semplice cercare di stabilire le tendenze dei cambi valutari, per i futuri movimenti del renminbi, la direzione del dollaro USA resta un fattore di primaria importanza. Un ulteriore rafforzamento del biglietto verde renderebbe molto più difficile garantire una relativa stabilità alla divisa nazionale, fortemente voluta dal governo di Pechino. Uno scenario che renderebbe di certo un ulteriore apprezzamento del renminbi nei confronti del dollaro altamente improbabile mentre, al contrario, aumenterebbe in modo importante la possibilità di un deprezzamento”. La filosofia d’investimento del fondo cerca di intercettare tutte le opportunità che si stanno creando in Cina in questa sua transizione da un’economia guidata da export e investimenti a un’economia più orientata verso servizi e consumi. Quindi, il cuore del portafoglio del comparto Julius Baer Multistock China Evolution Fund ospita le società tecnologiche e quelle che beneficiano dell’incremento dei consumi. In generale, Jian Shi Cortesi preferisce aziende facili da comprendere il cui successo non dipende da troppe variabili. Un buon esempio è Kweichow Moutai, un marchio di successo di produzione di liquori, è che tra le maggiori posizioni del fondo.

Europa e Giappone restano invece le preferenze, nella propria allocazione regionale azionaria, della Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Le motivazioni, in base a quanto si può leggere nell’articolo “Borse, le valutazioni fanno preferire Europa e Giappone”, sono da ricercare essenzialmente a motivi di valutazione, ma anche perché in queste due aree geografiche la crescita degli utili aziendali dovrebbe essere più sostenuta che nel resto del mondo.

Anche Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management ha una view positiva sul Giappone. Secondo la strategist, governance aziendali (cioè l’insieme delle regole che guidano le imprese) e profitti sostengono l’azionario Giappone rilanciandone le potenzialità anche per i prossimi mesi. “Il mercato azionario giapponese evidenzia una serie di motivi di interesse. In primo luogo la politica di allentamento quantitativo della Banca centrale del paese potrebbe generare nuova liquidità, e, in parallelo, contribuire a indebolire lo yen e a spingere i margini e i profitti aziendali. In secondo luogo, gli utili societari mostrano ancora uno slancio positivo e, inoltre è in atto un cambiamento nella corporate governance aziendale: molte compagnie del Sol Levante mostrano molta più attenzione rispetto al passato alla trasparenza e al buon governo aziendale proiettando la priorità sulla remunerazione del capitale” fa presente, nell’articolo “Azionario Giappone, profitti e governance lo rilanciano”, la strategist che poi ricorda come le società giapponesi siano peraltro ricche di liquidità: un elemento di rilievo al punto che potrebbe rappresentare una ricchezza in grado di ampliare le opportunità di crescita e di sviluppo aziendale.

Per quanto riguarda invece i settori di Borsa da preferire, alcune interessanti indicazioni riguardano l’assicurativo e quelli legati ai consumi. Gli analisti della Global Equity Research di Credit Suisse, nell’articolo "Settori di Borsa, perché preferire le assicurazioni alle banche”, spiegano le cinque principali ragioni in base alle quali hanno incrementato il sovrappeso sul settore assicurativo preferendolo a quello bancario: dalla minore sensibilità ai rendimenti obbligazionari alle valutazioni attraenti, dalla potenziale revisione al rialzo dei profitti futuri al mercato delle polizze vita cinesi in forte crescita, fino alla convinzione che la maggior parte dei rischi di Solvency II (la Direttiva europea che definisce regole più stringenti sulla solidità patrimoniale delle assicurazioni) siano già incorporati nelle attuali quotazioni.

Il Global Equity Research Team di Union Bancaire Privée (UBP), dal canto suo, nell’articolo “Borse mondiali, le strategie nei settori dei consumer”, ha esposto le proprie indicazioni sui settori globali, sostenendo un approccio selettivo nei settori relativi ai beni di consumo (sia primari sia voluttuari) e nella tecnologia, e una strategia di attesa, al fine di riuscire a cogliere nuove opportunità che venissero a delinearsi nelle prossime settimane, nell’healthcare.
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