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Obbligazioni in euro, focus su inflazione e high yield

22 Settembre 2015 09:10
financialounge -  Anima Sgr dollaro euro Federal Reserve High Yield inflazione mercati obbligazionari USA
Secondo il Team obbligazionario di Anima Sgr risultano di nuovo interessanti, in un’ottica di medio periodo, i titoli della zona euro «legati all’inflazione» (in particolare i BTP con scadenza superiore a 10 anni), visto il possibile incremento del QE della BCE, aspetto che rassicura la visione già positiva sul mercato degli high yield Euro, dove gli esperti del Team preferiscono i settori più legati alla domanda domestica.

“Rimaniamo dell’idea che il 2016, al pari del 2015, sarà contraddistinto da un trend di aumento della volatilità sul mercato obbligazionario americano, così come storicamente ha accompagnato i primi rialzi della Fed. Tuttavia, una maggiore chiarezza su tempi e modalità con cui la politica monetaria americana andrà a normalizzare la struttura dei tassi contribuirà ad evitare le forti tensioni che hanno di recente caratterizzato il periodo estivo” fanno sapere i professionisti del Team che, in parallelo, non mancano di ricordare come nei portafogli obbligazionari di Anima, strategicamente, nel medio lungo periodo, viene mantenuta una posizione lunga (rialzista) sul dollaro americano e corta (ribassista) di valute rappresentative sia di paesi esportatori di commodities, sia di paesi il cui ciclo economico dipende dall’outlook di crescita cinese. La posizione «rialzista» sul biglietto verde è tuttavia neutralizzata nei momenti di elevata volatilità pur tenendo conto che si avvicina il tanto atteso rialzo dei tassi americani da parte della Fed.

“La nostra idea, a tale proposito, è che, mentre in passato tale rialzo da parte della Fed rappresentava un evento rilevante per i mercati a livello globale, questa volta dovrebbe impattare più a livello «regionale» (ovvero dovrebbe interessare più che altro America e gli Emergenti), senza contare che l’attenzione degli investitori è già da tempo focalizzata non tanto sulla stretta monetaria, già scontata ormai, ma sull’entità del rialzo, anche se la Fed ha più volte manifestato che si tratterà di un processo «graduale»” confida il Team. Ne consegue che, all’interno dei portafogli dei fondi obbligazionari Anima Sgr, verrà ridotta l’esposizione sui titoli governativi americani relativi alla parte a breve (due anni), almeno fino a quando non sarà chiaro sino a che punto il FOMC della Fed deciderà di alzare.

“Continueremo, invece, a investire sul dollaro americano soprattutto verso le valute dei paesi del G10 (Yen, franchi svizzeri, euro, e dollaro australiano) ma anche contro quelle dei paesi emergenti. Inoltre restiamo sovrappesati sui titoli governativi europei e in particolare su quelli della Periferia, in quanto in Europa permane solido il «cap» della Bce, tramite gli acquisti del quantitative easing (Qe)” conclude il Team.
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