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Idee di Investimento - Azioni - 07 settembre 2015

7 Settembre 2015 14:59

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o Mark Burgess, CIO EMEA e Responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments vale la pena ricordare che il rally delle azioni è stato alimentato da una revisione delle valutazioni, anziché da una crescita degli utili, ed è questo che rende i mercati vulnerabili alle notizie provenienti dalla Cina: un mondo in cui Pechino esporta deflazione sarebbe molto difficile per gli utili delle imprese a livello globale, in quanto il pricing power sarebbe probabilmente eroso. In un simile scenario per Mark Burgess dovremmo focalizzarci, come lui stesso precisa nell’articolo “Instabilità dei mercati, perché le Borse restano ancora vulnerabili”, sulla crescita di lungo periodo (laddove ve ne sia), sui settori con elevate barriere all’ingresso e sui casi di successo individuale.

Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel Asset Management, nell’articolo “La liquidità offre la flessibilità per cogliere eventuali occasioni interessanti” rivela invece di mantenere, come scenario di riferimento quello in cui ci sia una «continua ripresa, tra persistenti venti avversi», perché ritiene che la forte economia interna degli USA, del Regno Unito e della Germania non si farà ostacolare dalla lenta domanda dei mercati emergenti. Lo strategist ammette tuttavia che i venti avversi si sono rafforzati, ma a fronte di operatori di mercato che stanno scontando uno scenario molto peggiore di quello che probabilmente si verificherà. “Di conseguenza manteniamo il nostro attuale posizionamento e la propensione a cercare opportunità di acquisto in settori che sono immuni dall’attuale ribasso dei mercati emergenti e delle commodity, senza tuttavia perdere di vista il rischio complessivo del portafoglio” sottolinea Christophe Bernard i cui portafogli sono invece sovrappesati nei mercati azionari sviluppati: la liquidità, che è stata aumentata in luglio, funge da cuscinetto e allo stesso tempo offre la necessaria flessibilità per cogliere eventuali occasioni interessanti”.

Un approccio, quest’ultimo, sostanzialmente condiviso da Giordano Lombardo, Group CIO di Pioneer Investments, “Crediamo che la volatilità permarrà per i prossimi mesi e, perciò, suggeriamo un atteggiamento molto cauto in ogni strategia di investimento. Tuttavia, per quegli investimenti che, in previsione delle turbolenze del mercato, hanno ridotto l’esposizione ai rischi, crediamo che la recente correzione del mercato potrebbe fornire alcune opportunità per ricostruire l’esposizione al rischio a un prezzo più conveniente. A livello di strategia macro, abbiamo aumentato la protezione sui mercati azionari: l’obiettivo di questa strategia è di proteggere efficacemente il più possibile gli asset durante la turbolenza dei mercati, limitando le perdite" rivela il manager che, nell’articolo “Guardare anche alle azioni ma con un approccio sulla qualità”, suggerisce agli investitori di prestare attenzione alle condizioni di liquidità dei mercati e per le soluzioni income, di monitorare che i livelli di rischio generali di portafoglio siano ottimali rispetto ai livelli di reddito obiettivo.

Le occasioni di investimento devono, quindi, essere opportunamente selezionate e ponderate. "Nei nostri portafogli multi-asset, rimaniamo sovrappesati sulle azioni e sugli immobili commerciali britannici, anche se, a seguito della più ampia rivalutazione delle azioni non accompagnata da una corrispondente crescita degli utili, le nostre prospettive su questa asset class sono meno rosee di quanto non fossero a inizio anno” rivela per esempio, nell’articolo “Ancora sovrappeso, ma con giudizio, su azioni UK e corporate bond” Alex Lyle, responsabile fondi gestiti, EMEA, di Columbia Thereadneedle Investments mentre, secondo gli esperti di Pictet Asset Management, i corsi del mercato hanno raggiunto soglie irragionevoli (di ipervenduto) per i premi di rischio (in particolar modo europei).

“Anche se una reazione di questa intensità e profondità non era nelle previsioni, il posizionamento strategico del comparto Pictet-Multi Asset Global Opportunities (MAGO) era cauto con esposizione azionaria sempre inferiore al riferimento del 30% e durata finanziaria delle obbligazioni intorno a 4,5 anni. Dal punto di vista tattico, riteniamo sia tardi per vendere date le perdite già subite dai mercati (indici europei -20% dai massimi) e quindi abbiamo iniziato a comprare, con acquisti selettivi sulle asset class irragionevolmente penalizzate” precisano nell’articolo “Acquisti selettivi sulle asset class irragionevolmente penalizzate” i professionisti di Pictet AM.

Anche Russ Koesterich, Strategist BlackRock Global Chief Investment ritiene che la vendita indiscriminata sui mercati finanziari abbia aperto altre sacche di valore, in particolare nell’ambito dei titoli americani mega-cap. “Martedì 25 agosto, il Dow Industrial era sceso ad un valore che valeva poco sopra 13 volte gli utili stimati per i prossimi 12 mesi (forward). È vero che molte delle mega cap si trovano ad affrontare la pressione di un dollaro più forte e la crescita globale lenta, tuttavia le attuali quotazioni di Borsa sembrano già incorporare tali rischi. Inoltre, come abbiamo sottolineato in passato, le aziende di alta qualità mostrano un maggiore isolamento rispetto alla volatilità dei mercati azionari mentre il resto del mercato è più esposto alla dinamica (spesso emotiva) di mercato” sostiene, nell’articolo “Turbolenze e travagli dell'economia, ma questo non è il 2008”, lo strategist.

Un altro capitolo che sembrerebbe essersi aperto dopo la violenta correzione della Borsa di Shanghai e quello relativo alla convenienza delle azioni cinesi. Per cercare di capire su quali puntare William Nygren, CFA, Portfolio Manager di Harris Associates (gruppo Natixis), nell’articolo “Come cogliere le opportunità che si sono create in Cina”, propone un approccio particolare: “Pensiamo che occorra pensare più a come il prodotto interno lordo (PIL) evolverà presumibilmente nei prossimi 5-7 anni piuttosto che nei prossimi trimestri. Da questo punto di vista, non solo il PIL globale salirà probabilmente rispetto al livello attuale, ma è presumibile che anche i mercati emergenti contribuiranno in futuro ad una percentuale maggiore del PIL globale totale rispetto a quanto avvenga attualmente”. Avendo fatto tale premessa, il manager ritiene che sia comunque preferibile investire in società internazionali esposte a mercati emergenti quali la Cina piuttosto che detenere investimenti diretti su questi mercati. Infatti, nonostante il sell-off estivo sui mercati cinesi, William Nygren continua a ritenere che gli investimenti diretti in società cinesi di alta qualità continuino a non essere più economici rispetto a quanto si possa ottenere tramite società internazionali largamente attive in Cina.

Anche a livello settoriale non sembrerebbero mancare le occasioni di investimento. Per la Global Equity Research Team di Union Bancaire Privée (UBP), per esempio, meglio puntare su selezionate società operanti nei settori tecnologia e healthcare come argomentato nell’articolo “Borse, meglio i mercati sviluppati e i settori IT e healthcare”.

Quest’ultimo è un settore che in prospettiva, secondo Christophe Eggmann e Mirjam Heeb, gestori del Julius Baer Multistock Health Innovation Fund di GAM, rimane molto interessante. Come i due manager spiegano nell’articolo “Biotech, un settore che evidenzia ancora potenzialità a lungo termine”, le società stanno lavorando a prodotti molto innovativi, che hanno ormai raggiunto le ultime fasi di sviluppo, allo scopo di rispondere ad elevate esigenze mediche non ancora soddisfatte in ambiti terapeutici quali la neurologia, l’oncologia, l’immunologia e le malattie rare. Senza dimenticare, infine, che l’emergere di nuove società con efficaci fasi di sperimentazione farmacologica continuerà ad alimentare le attività di fusione e acquisizione.

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