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Banca Centrale Cina

Acquisti selettivi sulle asset class irragionevolmente penalizzate

1 Settembre 2015 10:24
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Secondo gli esperti di Pictet Asset Management, i corsi del mercato hanno raggiunto soglie irragionevoli (di ipervenduto) per i premi di rischio (in particolar modo europei), tuttavia l’aumento della volatilità (l’indice VIX sull’S&P500 ha raggiunto il livello del 50% toccato nell’agosto 2011, in piena crisi del debito periferico) rivela un livello di panico tale da poter indurre scostamenti significativi dal fair value.

“Anche se una reazione di questa intensità e profondità non era nelle previsioni, il posizionamento strategico del comparto Pictet-Multi Asset Global Opportunities (MAGO) era cauto con esposizione azionaria sempre inferiore al riferimento del 30% e durata finanziaria delle obbligazioni intorno a 4,5 anni. Dal punto di vista tattico, riteniamo sia tardi per vendere date le perdite già subite dai mercati (indici europei -20% dai massimi) e quindi abbiamo iniziato a comprare, con acquisti selettivi sulle asset class irragionevolmente penalizzate” precisano i professionisti di Pictet AM secondo i quali, i mercati stanno attraversando una fase di turbolenza acuta scaturita dalla decisione della PBoC di svalutare il Renminbi (per la prima volta dal 1994) che è stata interpretata (oltre il lecito) come il campanello d’allarme generale sulla crescita mondiale, che rimane di intensità incerta ma non seriamente compromessa dalla nuova politica del cambio cinese.

Da tutto questo, la fase di risk-off si è propagata rapidamente a tutte le attività rischiose: i mercati stanno velocemente rivedendo le valutazioni adeguandole a un contesto di crescita mondiale più debole (come testimoniato dal prezzo delle petrolio a 40$/barile). Gli indici azionari, nel corso di poche sessioni, hanno eroso completamente i guadagni registrati da inizio anno (S&P500 -7%, Eurostoxx50 -4%) mentre l’Euro, utilizzato incrementalmente negli scorsi mesi come moneta di finanziamento (funding) per l’acquisto di beni denominati in valuta estera, è tornato ad apprezzarsi (fino a 1,17 contro il dollaro USA, ai massimi da gennaio).

“In questa fase il catalizzatore in grado di porre fine alla fase di dislocazione dei premi di rischio dovrebbe giungere ancora una volta da parte delle banche centrali (e/o fiscale cinese): oltre al simposio di Jackson Hole negli USA è importante osservare il giudizio del mercato alle misure decise in mattinata dalla PBoC (taglio delle Riserve Obbligatorie dello 0.5% e del tasso di rifinanziamento dello 0.25%)” puntualizzano gli esperti di Pictet AM.

In dettaglio, nel corso delle ultime settimane MAGO ha più che dimezzato l’esposizione corta sul due anni statunitense (il rialzo dei tassi è ormai escluso a settembre ed improbabile per quest’anno) e annullato l’esposizione al dollaro australiano molto esposto alla debolezza dell’economia cinese e delle materie prime.

“Per quanto riguarda il comparto azionario, abbiamo riacquistato azioni europee tra venerdì e il lunedì di panico (Dax, Eurostoxx Banche e FtseMib). L’esposizione azionaria netta è ora pari al 27%, quella a valute diverse dall’euro è al 22%. La quota di attivi esposti a fattori di rischio collegati o riconducibili a Cina, materie prime ed EM rappresenta meno di 1/10 della volatilità ex-ante (4,7), la quale si mantiene poco sotto il budget (5%)” concludono i professionisti di Pictet AM.
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