Contatti

borsa

Idee di Investimento - Azioni - 31 agosto 2015

31 Agosto 2015 10:12
financialounge -  borsa dividendi fondi a cedola idee di investimento lusso mercati azionari
Nonostante lo scenario fortemente avverso alla Borsa registrato nelle ultime settimane, il risparmiatore più attento e che abbia un orizzonte temporale di medio lungo termine farebbe bene a considerare nel dovuto conto i dividendi azionari. Infatti, nel secondo trimestre 2015 è proseguita la tendenza, che dura senza soluzione di continuità dal secondo trimestre 2009, che vede un incremento costante delle cedole azionarie.
Secondo una recente analisi di mercato, riportata nel dettaglio nell’articolo "Dividendi azionari, una buona notizia per i risparmiatori", nel secondo trimestre di quest’anno la crescita dei dividendi annui è stata del +37,8% in Belgio, del +27,4% in Olanda, del +23,5% in Italia, del +6,6% in Germania, del +6% in Spagna e del +2,3% in Francia: in media in Europa (escluso il Regno Unito) l’aumento è stato del +8,6%.
Stessa dinamica a Wall Street dove si stima che l’incremento dei dividendi delle società quotate si sia attestato al +10%, portando a sei i trimestri consecutivi di rialzi a doppia cifra delle cedole.

Ma perché i dividendi in aumento sono una buona notizia per i risparmiatori?
In un contesto nel quale i tassi di interesse annui dei titoli di stato (Europei e USA sono compresi, nella maggioranza dei casi, tra il mezzo punto percentuale e il punto e mezzo), disporre di titoli azionari che rendono, in media, tra il 2,2% (negli USA) e il 3,2% (in Europa) con, oltretutto, una tendenza a veder crescere l’importo cedolare, rappresenta un’opportunità non indifferente.
Secondo Columbia Threadneedle Investments, tuttavia, gli investitori che intendono continuare ad ottenere reddito dalle loro esposizioni alle azioni USA dovrebbero concentrarsi sulla crescita dei dividendi. Secondo gli esperti della casa d’investimento, la focalizzazione sulle aziende che evidenziano tassi di crescita dei dividendi elevati e sostenibili può offrire agli investitori diversi vantaggi potenziali, mantenendo al contempo interessanti livelli di reddito dei portafogli. In particolare, come è spiegato nell’articolo “Perché puntare sulla crescita del dividendo e non sull’alto dividendo”, si possono evidenziare tre importanti vantaggi: sostegno delle valutazioni, potenziale rendimento del capitale a lungo termine, e vantaggi della diversificazione.
“Ricercando la crescita dei dividendi in tutti i settori del mercato, crediamo di poter costruire un portafoglio più diversificato e più solido. Siamo pertanto convinti che gli investitori che scelgono un approccio basato sulla crescita dei dividendi non debbano rinunciare ai livelli di reddito, ma possano essere in grado di migliorare la protezione dal rischio di ribasso quando i tassi salgono, come pure di aumentare i rendimenti di capitale sul più lungo periodo nell'ambito di un portafoglio ben diversificato” commenta Diane Sobin, gestore dal novembre 2011 del comparto Threadneedle US Equity Income Fund, che si colloca tra le strategie azionarie a dividendo USA con le migliori performance nel settore UK IA North America.

Cambiamo tema.
Le forti tensioni sui mercati finanziari hanno visto pesanti contraccolpi soprattutto sui titoli dei settori che sembrerebbero, da una prima sommaria analisi, più vulnerabili. Tra questi il settore lusso è risultato tra i più bersagliati dalle vendite in quanto l’Asia, e più in particolare la Cina, costituiscono un’importante quota del giro d’affari e, soprattutto, dei margini industriali. Non la pensa così Scilla Huang Sun, Gestore del fondo JB Luxury Brands Fund di GAM che, infatti, non si aspetta che la domanda dei consumatori cinesi per il lusso cambi dopo il recente movimento del renminbi: per la manager, una svalutazione graduale nel corso dei mesi e degli anni a venire, sarebbe accettabile. In caso estremo potrebbe, secondo la manager, spostare la domanda per i beni di lusso di nuovo dall’Europa alla Cina stessa, in quanto i consumatori cinesi acquisterebbero i beni di lusso senza dover volare in Europa o in Giappone. Se ciò avvenisse potrebbe rivelarsi non del tutto negativo per l’industria del lusso che nel corso degli ultimi mesi ha visto aumentare il problema legato alle enormi differenze di prezzo nei beni di lusso tra Cina e Europa ed il mercato grigio: i turisti, infatti, si mostrano piuttosto attenti ai movimenti delle valute e comprano i beni di lusso nelle città che offrono i prezzi migliori a seconda di tali movimenti (attualmente Giappone, Korea e Europa). “Nel nostro portafoglio ci focalizziamo pertanto su forti marchi del lusso con presenza globale in grado di catturare qualunque trend o flusso turistico. Ad oggi la maggior parte delle società operanti nel settore del lusso ha battuto le aspettative nel secondo trimestre e abbiamo visto una chiara accelerazione della domanda di beni di lusso al livello globale. Inoltre, gli analisti hanno iniziato a migliorare le proprie stime” rivela nell’articolo “Settore lusso, perché preferire i marchi forti con presenza globale” Scilla Huang Sun secondo la quale il secolare potenziale di crescita del settore del lusso resta immutato.
Share:
Trending