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Idee di Investimento - Obbligazioni - 27 luglio 2015

27 Luglio 2015 10:34

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vestitori obbligazionari devono adeguarsi e diventare fornitori anziché utilizzatori di liquidità. È questa una delle raccomandazioni formulate da Jim Cielinski, Responsabile reddito fisso globale di Columbia Threadneedle Investments, a proposito dei problemi di liquidità nel mercato obbligazionario. “In quanto detentori dei pool di attività più stabili del mercato, coloro i quali saranno in grado di intervenire e sfruttare le fluttuazioni causate dalla volatilità saranno generosamente ricompensati. Probabilmente le difficoltà affrontate nel 2015 da diverse strategie momentum preannunciano ciò che ci attende. In un contesto caratterizzato da una liquidità ridotta non solo è più probabile che si verifichino brusche inversioni di tendenza sul mercato, ma effettuare transazioni sarà sempre più oneroso. In questo scenario, gli investitori agili saranno avvantaggiati” sottolinea lo strategist nell’articolo “Obbligazioni, ecco perché gli investitori agili saranno avvantaggiati”

Ma dove è ancora possibile trovare valore nel mercato obbligazionario?
“A nostro avviso in questo momento la parte a più lunga scadenza della curva americana offre un’opportunità interessante, in quanto riteniamo sia meno vulnerabile ad un rialzo dei tassi di interesse” fa presente nell’articolo “Obbligazioni, ecco i segmenti sui quali puntare” Ken Leech, CIO di Western Asset (Gruppo Legg Mason), che ha poi aggiunto: “La compressione degli spread tra i rendimenti dei titoli governativi e del credito rende quest’ultima asset class molto appetibile, considerando i livelli di liquidità ed i bassi tassi medi di insolvenza; inoltre, l’ampliamento del differenziale tra le scadenze a 10 e 30 anni del credito investment grade offre a nostro avviso agli investitori l’opportunità di acquistare titoli a più lunga scadenza a prezzi interessanti.”

Nell’attuale contesto della zona euro Scott Thiel, Deputy Chief Investmetn Officer of Fundamental Fixed Income e Head of Global Bond Team di BlackRock, dichiara di essere short (ribassista) sull’euro contro la corona norvegese, di mantenere il proprio punto di vista favorevole circa il debito sovrano portoghese e di assumere una posizione short (ribassista) sui Bund tedeschi. Nell’area del dollaro USA siamo invece ancora posizionati in previsione di un appiattimento della curva degli US treasury con, in particolare, una posizione short (ribassista) o sottopeso sui titoli a breve termine. Siamo anche lunghi (rialzisti) sul dollaro USA sia nei confronti dello yen giapponese che del dollaro australiano” dice nell’articolo “Zona euro e area dollaro, ecco le mosse giuste adesso”Scott Thiel che poi aggiunge infine: “Rimaniamo anche posizionati con una duration (scadenza media dei titoli in portafoglio) negativa sui gilt del Regno Unito, perché riteniamo vicino il punto in cui i tassi di interesse inglesi possano iniziare a salire: infine, rimaniamo lunghi (rialzisti) sulle obbligazioni governative australiane”.

Punta invece ad un sovrappeso sui titoli di stato della zona euro con un focus sui governativi italiani e spagnoli con scadenza dai 10 anni in su la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. “Dopo l’ondata di vendite subita sulla scia della crisi greca, le obbligazioni governative di Spagna e Italia presentano rendimenti interessanti, soprattutto nel segmento a lunghissima scadenza della curva. Nelle ultime settimane lo spread fra i bond emessi dai due Paesi e i Bund tedeschi si è infatti ampliato di circa 50 punti base sui titoli decennali e ancora di più nella fascia a 30 anni. In base a questi ultimi sviluppi abbiamo rafforzato gli investimenti sulle piazze obbligazionarie della periferia dell’Eurozona e ora sovrappesiamo i titoli di Stato in euro” spiegano nell’articolo “Portafogli obbligazionari, largo ai governativi di Italia e Spagna” gli esperti della PSU che reputano invece meno attraenti rispetto a qualche settimana fa i titoli high yield mentre hanno una visione neutrale sul debito emergente in valuta locale.

A proposito, Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di GAM Italia Sgr, raccomanda di guardare con attenzione, ma tramite fondi e gestori specializzati, al debito emergente e di preferire i corporate bond ai titoli governativi, rispettando una rigorosa selezione degli emittenti. “Le obbligazioni societarie restano preferibili rispetto ai titoli governativi, ma diventa ancora più necessaria una buona misura di selettività: non tutti i settori beneficiano nello stesso modo della crescita e se i buy back (riacquisto sul mercato di proprie azioni) rendono felici gli azionisti, rendono simmetricamente meno felici i detentori di obbligazioni. Le preferenze settoriali assecondano il ciclo economico dunque meglio le emissioni di società industriali rispetto a quelle dei finanziari e dei servizi di pubblica utilità” sottolinea nell’articolo “Obbligazioni, focus su debito emergente e corporate bond” Carlo Benetti per il quale, in un’ottica di lungo termine (in realtà l’unica di ogni avveduto investitore) i mercati emergenti continuano ad offrire buone occasioni a patto di riconoscere che l’espressione “mercati emergenti” comprende sistemi economici e dinamiche di crescita tra loro diversissime.

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