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Idee di Investimento - Azioni - 27 luglio 2015

27 Luglio 2015 10:38
financialounge -  cina Europa giappone h share mercati azionari
L'aumento della volatilità sul mercato cinese, oltre ad essere fisiologica, costituisce una vera e propria opportunità di investimento. Ne è convinta Fidelity Worldwide Investment che, in qualità di società di ricerca bottom-up basata sui fondamentali e sulle singole aziende, sta constatando come la volatilità stia facendo emergere un numero sempre maggiore di titoli sottovalutati su cui investire. Ecco perché, come viene argomentato nell’articolo “Cina, un’opportunità unica per cavalcare un tema secolare”, per un investitore che possa voler prendere una posizione sulla Cina con un’ottica di medio periodo, questa situazione costituisce, oggi più di prima, un’opportunità unica per cavalcare un tema secolare, i cui fondamentali economici non sono mutati.
L’asset manager internazionale , specializzato nella selezione dei singoli titoli con le migliori prospettive e forte anche di una esperienza trentennale nel mercato cinese, ritiene infatti che la volatilità abbia fatto emergere numerose opportunità nel mercato azionario di Hong Kong (H-share) dove si possono trovare titoli con prospettive di apprezzamento particolarmente interessanti.

D’accordo sulle opportunità che si sono venute a creare sulle H-share cinesi è pure Michael Lai, investment director di GAM, secondo il quale le attuali quotazioni raggiunte dalle H share cinesi quotate sulla piazza finanziaria dell’ex colonia britannica sono piuttosto attraenti in ottica di medio lungo termine. “Nessuno può sapere quanto in basso si spingerà questo sell-off (vendita sul mercato di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità), ma l’esperienza suggerisce che comprare determinati titoli pari al loro valore contabile o a un rapporto P/E (prezzo / utili) di 6x solitamente paga nel lungo termine. Per gli investitori con un orizzonte temporale di medio o lungo termine, la volatilità non è un fattore negativo, se guidata da elementi tecnici, come la liquidazione forzata di posizioni comprate a leva col margine, e sta creando un punto di ingresso eccellente per entrare su titoli di società con modelli di business solidi” sottolinea il manager nell’articolo“Azionario Cina, la prospettiva vista da Hong Kong”.

Restiamo in Asia spostandoci però sull’altro importante mercato azionario, quello diTokyo, sul quale Reiko Mito, Co-Manager dei fondi JB Japan Stock Fund e GAM Star Japan Equity, continua ad avere un outlook positivo. E lo è, come ha modo di spiegarlo nell’articolo “Borsa di Tokyo, i sei fattori che spingono al rialzo”, per sei diverse ragioni: dalle valutazioni dei titoli che restano molto attraenti ai dati macroeconomici positivi, dai profitti delle società che sono destinati a registrare tassi di crescita sostenuti alla crescente attività di M&A (fusioni e acquisizioni), dalla corporate governance che rappresenta un elemento innovativo e di supporto al mercato azionario giapponese fino alla possibilità di un ulteriore QE (quantitative easing) da parte della Bank of Japan per raggiungere gli obiettivi di inflazione al due per cento.

Anche la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, condivide la view positiva sul Giappone a cui affianca la visione costruttiva pure sull’Europa. “In Europa e in Giappone l’azionario è tuttora favorito dall’accelerazione più forte in termini sia di espansione economica che di crescita degli utili. Questi mercati beneficiano inoltre dell’importante sostegno delle banche centrali e della debolezza delle valute. La ripresa europea sta acquistando slancio grazie al deprezzamento dell’euro, ai bassi prezzi dell’energia e agli stimoli monetari, un contesto favorevole a un aumento dei margini di profitto e a una robusta crescita degli utili” fanno sapere gli esperti della PSU nell’articolo “Borse, meno mercati emergenti e più Europa e Giappone”.

Infine, pure Legg Mason suggerisce di investire in Europa ma sfruttando sia l’esposizione di portafoglio long (rialzista) che quella short (ribassista). Il fondo Legg Mason Martin Currie GF European Absolute Alpha, in particolare, è un fondo azionario long/short direzionale gestito con un approccio absolute return che punta a cogliere il potenziale di rialzo offerto dal mercato equity europeo ed offrire al contempo un controllo della volatilità ed una protezione nelle fasi di ribasso. L’approccio è tipicamente di bottom-up, orientato ad identificare società le cui valutazioni non rispecchiano quanto espresso dai fondamentali. Le posizioni lunghe sono costituite di norma da società che, a giudizio del team, presentano modelli di business di qualità, bilanci solidi ed elevate potenzialità in termini di generazione di free cash flow; le posizioni corte (short) riflettono invece quelle situazioni in cui i gestori ritengono non ci sia valore per gli azionisti e puntano a trarre beneficio da situazioni di difficoltà, come società con utili in calo, soggette a pressioni sui margini o sulla quota di mercato, team manageriali inefficienti. “Le competenze internazionali di Martin Currie nella gestione azionaria attiva integrano la nostra gamma di prodotti e sono perfettamente complementari a quelle già esistenti in Legg Mason” ha dichiarato Marco Negri, Country Head dell’ufficio italiano di Legg Mason nell’articolo“Azioni Europa, perché investire puntando al rialzo e al ribasso”.
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