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Credit Suisse

Bond, quelli indicizzati all’inflazione potrebbero sorprendere

11 Giugno 2015 12:47
financialounge -  Credit Suisse inflazione mercati obbligazionari Nannette Hechler-Fayd'herbe
Da metà aprile ad oggi i mercati obbligazionari hanno sperimentato un rialzo dei tassi di interesse con i prezzi dei titoli (che si muovono in direzione opposta ai tassi) che hanno lasciato diversi punti percentuali sul parterre: dal -4% del JPMorgan Government Global Bond Index al -3,5% del JPMorgan Government US Bond Index, dal -3,3% del JPMorgan Government EMU Index al -3,2% del JPMorgan Government Germany Index, dal -1,1% dell’indice dei fondi obbligazionari high yield Europa al -0,8% dell’indice dei fondi obbligazionari Paesi emergenti.

Difficile stabilire le ragioni di questo rialzo dei tassi di mercato anche se una lettura del quadro macroeconomico continua vedere lo scenario in linea con un aumento dei tassi sui Fed fund negli Stati Uniti a partire dal prossimo mese di settembre. Una interpretazione condivisa da Nannette Hechler-Fayd'herbe, Head of Investment Strategy di Credit Suisse, che fa sapere ora di essere diventata più prudente sui titoli di credito dopo i titoli di Stato core.

“Per molto tempo non avevamo preso in considerazione i titoli di Stato core nell’ambito della nostra strategia d’investimento, poiché non offrivano valore in base a gran parte dei nostri parametri. Non solo, a inizio anno, abbiamo ridotto le posizioni neutrali di tali titoli nell’ambito delle nostre asset allocation strategiche, ma abbiamo anche implementato il nostro giudizio negativo sui titoli di Stato core, sottoponderando ulteriormente la classe d’investimento nei nostri portafogli. Per il futuro manteniamo il nostro giudizio negativo. I dati economici restano in linea con un primo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed a settembre, e ciò dovrebbe sospingere ulteriormente al rialzo i rendimenti obbligazionari” spiega infatti Nannette Hechler-Fayd'herbe che, poi, argomenta perchè assume anche un atteggiamento più prudente sui titoli di credito: “Prevediamo un incremento della sensibilità sia delle obbligazioni high yield che di quelle investment grade verso i rendimenti dei Treasury USA di riferimento. Il cuscinetto degli spread creditizi per assorbire l’effetto negativo correlato al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi è ridotto per le obbligazioni investment grade. Però prevediamo che esse saranno le prossime a registrare un’underperformance. La relativa illiquidità delle obbligazioni high yield è fonte di preoccupazione, e visto che alcuni dei driver per il rally dei titoli energetici high yield negli USA stanno perdendo slancio nel primo trimestre portiamo a neutrale il nostro giudizio sulla classe d’investimento. Le migliori prospettive sono quelle delle obbligazioni indicizzate all’inflazione in un quadro caratterizzato da una normalizzazione dei prezzi al consumo”.
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