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Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 31 maggio 2015

10 Giugno 2015 15:08
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund
La fase correttiva del dollaro Usa potrebbe concludersi. L'indice Dxy è salito del 4,1% e si è apprezzato nei confronti della maggior parte delle altre valute. Il calo dei prezzi del petrolio potrebbe aver aiutato il dollaro (Brent -1,9%).

 

La vendita globale di obbligazioni si è interrotta.Le azioni globali hanno subito una flessione dell'1,8% in dollari Usa e mostrato un andamento neutrale in valuta locale (Msci Acwi), con il Giappone che registra le migliori performance (Topix in rialzo del 4,1% in valuta locale) grazie anche al deprezzamento dello Yen che è sceso del 3.9%. Malgrado i flussi di notizie apparentemente positive sul contesto microeconomico e dati di crescita superiori alle aspettative in Giappone, la performance relativa delle azioni nipponiche rispetto alle azioni globali in dollari Usa non è finora riuscita a superare i livelli raggiunti 18 mesi fa. L’S&P 500 ha perso lo 0,7%.
La situazione in Grecia rimane irrisolta e ha continuato a influenzare gli spread periferici di Portogallo, Spagna e Italia che sono saliti rispettivamente di 41, 24 e 22 punti rispetto ai bund tedeschi decennali. L'euro è sceso del 4,1% e le azioni dell'Eurozona hanno messo a segno una lieve ripresa (Eurostoxx in rialzo dello 0,4%). I mercati emergenti hanno ripreso a sottoperformare, con azionario e valute in calo rispettivamente del 3,7% (Msci Em in dollari Usa) e del 2,7% (JP Morgan Emerging Market Currency Index). Hanno fatto eccezione le azioni A cinesi, in rialzo del 7,1% (Shanghai Stock Exchange Composite Index).

 

I dati recenti sembrano confermare il nostro attuale giudizio sull'economia globale. La debolezza del primo trimestre sembra essere transitoria e l'economia statunitense dovrebbe accelerare da qui a fine anno. Ci aspettiamo un rialzo dei tassi da parte della Fed nel secondo semestre. Anche la ripresa della crescita nell'Eurozona si conferma su una solida traiettoria, ma lo stesso non si può dire del mondo emergente, dove i dati sulla crescita sono stati deludenti nel primo trimestre e mostrano scarsi segni di miglioramento. Le esportazioni verso i paesi asiatici emergenti si sono ulteriormente indebolite, il Brasile rimane in forte recessione e i dati sulla crescita della Russia hanno ampiamente deluso.

 

Il fondo ha perso l'1,4% poiché le posizioni short in A-share cinesi e le posizioni long negli strumenti russi e in quelli sensibili all’andamento dell’energia si sono rivelate controproducenti. Il risultato finale è stato controbilanciato in positivo dai guadagni generati dalle posizioni short nel dollaro australiano, in compagnie aeree statunitensi e in titoli globali del settore aerospaziale.

 

Abbiamo aumentato la nostra posizione short in Treasury Usa a 5 anni e aperto una posizione corta sugli spread corporate statunitensi. Abbiamo inoltre ridotto la nostra posizione short nell'azionario cinese poichè sono scattati gli stop-loss interni a difesa del portafoglio. Abbiamo ridotto l'esposizione sugli attivi russi poiché, a nostro avviso, le posizioni avevano raggiunto il fair value, abbiamo anche chiuso la posizione long in azioni russe rispetto a quelle globali e ridotto la posizione long in Cds russi. Infine, abbiamo chiuso la nostra posizione short in compagnie aeree statunitensi, monetizzando i guadagni.

 

La deflazione svanirà con la riduzione degli output gap? Dopo molti anni di disinflazione, il mercato sembra aver estrapolato questa tendenza e gli attivi correlati alla “reflazione” non riflettono un grande miglioramento. Manteniamo la nostra posizione long in obbligazioni statunitensi a 10 anni indicizzate all’inflazione e pensiamo di aumentarla man mano che ci avviciniamo al punto di flessione.

Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto.

 

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