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Borse europee, più Piazza Affari meno Francoforte e Zurigo

26 Maggio 2015 09:35
financialounge -  Europa Eurozona Jeffrey Taylor mercati azionari
I Paesi periferici, tra cui l'Italia, sono le piazze finanziarie che possono offrire ancora valore in un'ottica di stock picking (selezione accurata dei titoli da inserire in portafoglio), mentre le opportunità sono sempre più scarse sui listini di Francoforte e Zurigo, che oramai scambiano sopra le loro medie di lungo periodo.
A fare questa valutazione è Jeffrey Taylor, responsabile del team azionario europeo di Invesco basato ad Henley-on-Thames, che continua a vedere valore nelle azioni europee nonostante da inizio anno le Borse del Vecchio Continente abbiano sovraperformato rispetto agli Stati Uniti e alle altre regioni sviluppate.
"Contrariamente all’assunto che va per la maggiore, secondo cui il recente rally avrebbe portato le stime sul rapporto prezzo/utili (p/e) delle azioni europee ad avvicinarsi o superare il fair value (valore intrinseco), in realtà il multiplo prezzo/utili è stato guidato da un aumento dei prezzi" sostiene il gestore Invesco che poi aggiunge: "Infatti, un aumento degli utili potrebbe generare una crescita continua dei mercati, grazie al miglioramento del panorama economico, con la contestuale discesa delle stime sul rapporto prezzo/utili".
Secondo Invesco, diversi fattori sostengono una previsione ottimistica sugli utili delle imprese: prima di tutto, la permanenza del tasso di cambio dell'euro sui bassi livelli attuali, che fornisce un supporto significativo alle imprese europee. Inoltre, la significativa riduzione dei prezzi del petrolio, che è uno dei principali costi diretti di produzione per la maggior parte delle imprese, ha permesso grandi risparmi. Infine, i rendimenti dei bond ai minimi storici fanno sì che le società che puntano a rifinanziarsi possano farlo a tassi sempre più convenienti.
"Il crollo dei prezzi del petrolio, il deprezzamento dell’euro, il programma di QE e i dati macro sorprendentemente solidi hanno rafforzato il quadro europeo, ma il sentiment ribassista del 2014 ha mantenuto basse le aspettative ed è esattamente questa la ragione per cui ora vediamo motivi di ottimismo in quest'area" ha concluso Jeffrey Taylor.
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