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Idee di Investimento - Obbligazioni - 25 maggio 2015

25 Maggio 2015 09:30

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vestitori si sono resi conto del fatto che i prezzi delle obbligazioni si sono mossi a livelli irragionevoli tra gennaio e aprile, ma gli strumenti monetari non sono da preferire. È questa la riflessione che Gareth Isaac, Fund Manager, Fixed Income di Schroders si sente di fare nell’articolo “Bond, gli strumenti monetari non sono un’alternativa” osservando le recenti performance del mercato obbligazionario che hanno indotto diversi commentatori a incominciare a parlare di un mercato «orso». “Crediamo di non essere all’inizio di un mercato «orso» duraturo per le obbligazioni. I tassi d’interesse negli USA sono ancora effettivamente a zero e negativi in Europa. Finché non ci saranno modifiche ai tassi, gli strumenti monetari non saranno un’alternativa per gli investitori. Le obbligazioni, anche con rendimenti bassi, sono in confronto allettanti. Se e quando i tassi inizieranno effettivamente a salire, gli investitori dovranno chiedersi se le obbligazioni varranno il rischio che rappresentano, ma non è ancora il caso” fa sapere Gareth Isaac.
Un’altra raccomandazione per gli investitori obbligazionari è quella di evitare il fai da te, in particolare nell’ambito dei mercati più complessi. Stiamo parlando di alcuni importanti ostacoli che si materializzano sulla strada dell’investimento nelle obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale e che, come spiega nell’articolo “Debito dei mercati emergenti, ecco le trappole da evitare” Caroline Gorman, Investment Manager, GAM, ne sconsigliano fortemente l’acquisto con il fai da te. In alcuni mercati dei paesi in via di sviluppo viene richiesta la pre-registrazione degli investitori stranieri, che devono fornire una lunga serie di documenti e relazioni finanziarie e, inoltre, non sempre è possibile operare direttamente sui titoli. In altri casi ci sono limitazioni al trading. In tutti i paesi la tassazione rappresenta un capitolo particolarmente intricato e denso di insidie.
D’altra parte, occorre ricordare che il segmento dei bond emerging markets è uno dei più difficili per le scelte di investimento e, anche per questo, il ricorso a gestori specializzati si rende praticamente necessario. Uno scenario complesso dove è indispensabile saper selezionare le valute e le emissioni obbligazionarie per aggiungere valore al portafoglio: “Sul fronte valutario, preferiamo il peso messicano per la sua esposizione alla crescita statunitense. Nei mercati obbligazionari emergenti, evitiamo generalmente i paesi con un forte rischio connesso ai finanziamenti esteri, mentre nel settore delle imprese privilegiamo gli emittenti di alta qualità coperti dal rischio di cambio, fra cui le utility cilene” è l’indicazione formulata in particolare dai professionisti degli esperti di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”) nell’articolo “Mercati Emergenti, focus su peso messicano e bond cileni”.
Allargando lo sguardo, si deve constatare che il contesto generale di mercato resta caratterizzato da bassi rendimenti attesi e da una volatilità che tenderà inevitabilmente a salire dagli attuali livelli minimi. E gli investitori, dal canto loro, sono sempre alla spasmodica ricerca di nuove fonti di rendimenti aggiustati per il rischio. “Abbiamo infatti registrato un significativo incremento dei flussi verso molti dei nostri fondi obbligazionari flessibili, nelle strategie multi-asset e in quelle cosiddette «liquid alternatives». La nostra priorità rimane quella di sviluppare continuamente l’offerta al fine di mettere sempre a disposizione dei nostri clienti nuove opportunità di reddito” ha commentato Giordano Lombardo, CEO e Group CIO di Pioneer Investments, nell’articolo “Più flussi nelle strategie multi-asset e nelle «liquid alternatives»”. Si ricorda che i fondi liquid alternative, in particolare, sono prodotti del risparmio gestito che adottano strategie non tradizionali tipiche dei gestori di hedge fund rispetto ai quali garantiscono la massima trasparenza del portafoglio e un livello elevato di liquidità: rispettando la normativa Ucits, infatti, il valore della quota, e quindi la loro liquidabilità, è giornaliera.

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