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Abenomics

Borsa di Tokyo, entro il 2017 indici ai massimi del 2007

10 Aprile 2015 12:00
financialounge -  Abenomics consumi giappone salari Shinzo Abe
Da quando Shinzo Abe è stato eletto, nel quarto trimestre del 2012, l’indice Topix di Tokyo è quello che registra le performance migliori tra i Paesi Sviluppati. Tuttavia, le azioni giapponesi sono ancora indietro rispetto alle controparti europee e statunitensi. Inoltre, le società nipponiche stanno segnando i massimi storici in termini di utili, mentre il mercato non ha ancora raggiunto il suo livello pre-crisi.
“Pertanto, il Topix è ancora molto attraente e sottovalutato se comparato a livello internazionale, in particolare rispetto all’Europa e a Wall Street. Per tutti questi motivi il Topix resta altamente allettante e ha il potenziale per raggiungere i livelli del 2007 nei prossimi due anni” sottolinea Cedric Le Berre, Multi-Management & Fund Research di Union Bancaire Privée (UBP) per il quale sono molteplici i fattori di supporto all’azionario del Sol Levante a cominciare dall’Abenomics che sta facendo ottimi progressi. Adesso infatti utili societari più elevati stanno portando a salari e bonus annuali più alti che, a loro volta, dovrebbero creare spazio per una crescita significativa in termini di consumi.

Le principali società giapponesi, come Toyota, Nissan, Hitachi, hanno infatti già deciso di aumentare gli stipendi mensili e i bonus annuali, sulla scia di una ripresa stabile degli utili. Il tasso di disoccupazione è già molto basso, attestandosi al 3,6%. Storicamente, quando il tasso di disoccupazione è più basso del 4% lo stipendio base tende ad aumentare gradualmente. Anche sul fronte politico, prevalgono elementi positivi. Abe gode di un forte sostegno: il tasso di approvazione del Governo supera il 60% e il suo partito, il Partito Liberal Democratico, controlla entrambi i rami del Parlamento. A seguito delle recenti elezioni, Abe ha ancora davanti a sé 4 anni per implementare la propria strategia. La politica monetaria sta dando sostegno all’espansione economica. Qualora i dati macro dovessero sorprendere in negativo, il numero uno della Bank of Japan (BoJ), Haruhiko Kuroda, è pronto a procedere con un ulteriore round di allentamento monetario, il cosiddetto QE 2. In poche parole, la BoJ sta offrendo un supporto al mercato azionario nel caso la crescita tardi a tornare.

Infine, ma non certo meno importanti nell’ottica dell’investimento in azioni giapponesi, Cedric Le Berre, segnala che le spese per investimenti aumenteranno e che lo yen possa indebolirsi ulteriormente. “Nel corso degli ultimi due decenni molte delle aziende giapponesi si sono mostrate riluttanti nel fare spese per investimenti significative. Di conseguenza, mezzi e attrezzature stanno invecchiando. Quindi, al fine di restare competitive, molte aziende dovranno effettuare considerevoli investimenti per rinnovare le attrezzature. Ora, sulla scia di un indebolimento dello yen e di utili in miglioramento, la maggior parte delle aziende ha capitale a sufficienza per iniziare a realizzare tali spese” specifica Cedric Le Berre che poi spiega perché ci si può aspettare un ulteriore indebolimento dello yen: “Gli Stati Uniti stanno entrando in una fase di irrigidimento della politica monetaria e l’attenzione si sta spostando sulla tempistica del rialzo dei tassi. Al contrario, l’intenzione della BoJ è quella di mantenere l’attuale politica di allentamento su vasta scala. Le direzioni differenti in cui volgono le politiche monetarie dei due Paesi tendono a spingere lo yen verso un ulteriore indebolimento, fattore che in generale è positivo per le società giapponesi. In questo senso, si può osservare una forte correlazione tra il rialzo dei tassi USA e la sovraperformance dell’azionario nipponico rispetto a quello statunitense”.
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