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Come generare performance persistenti nel tempo

7 Aprile 2015 08:25
financialounge -  bottom up Dan Roberts diversificazione selezione
Una rigorosa selezione di titoli azionari difensivi relativi a società con solidi bilanci, valutazioni ragionevoli e dividendi sostenibili. Un approccio bottom-up (basato quindi sui singoli titoli e società) diversificato tra le diverse aree geografiche e settori, con l’obiettivo di offrire performance interessanti attraverso i differenti cicli di investimento all’interno di una strategia incentrata sulla gestione del rischio di ribassi.
Sono questi i tratti distintivi del comparto FF Global Dividend Fund di Fidelity Worldwide Investment gestito da Dan Roberts, che vanta un rendimento cumulativo nei primi tre anni di attività ben superiore all’indice e che gli ha permesso di posizionarsi al primo posto, in assoluto, rispetto al peer group, cioè i fondi della stessa categoria. In questa intervista il gestore spiega il contesto macro attuale, il proprio approccio di gestione e il modo in cui riesce ad evitare l’eccessiva concentrazione in portafoglio.
Qual è il contesto macro che ci troviamo ad affrontare in questo momento? "Durante i tre anni in cui ho gestito il fondo, i rendimenti dei mercati azionari sono stati dominati dall’espansione dei multipli: la crescita degli utili a livello mondiale è stata infatti anemica o, addirittura, inesistente. Vi è stato un aumento della volatilità nel corso della seconda metà dello scorso anno a causa dell'aumento dei timori relativi alla deflazione e il fondo ha dimostrato di saper generare alfa (extra rendimento) proprio in concomitanza dei periodi a più elevata volatilità".
Per quanto riguarda il FF Global Dividend Fund, qual è l’approccio? "Ho tre obiettivi fondamentali: 1) generare un significativo extra rendimento attraverso il ciclo economico adottando una gestione attiva non vincolata. Ci possono essere momenti in cui questa mia strategia risulta sfavorita dal trend di mercato, per esempio quando gli indici di mercato sono in rapido aumento, ma nel lungo periodo questa strategia si è dimostrata vincente; 2) fornire un'esposizione al rischio inferiore rispetto ad altri fondi. Definisco il rischio come la possibilità di subire perdite, piuttosto che il tracking error o la deviazione dal benchmark. In quest’ottica, il fondo non ha solo prodotto rendimenti interessanti con una volatilità inferiore ai competitor, ma può vantare anche un drawdown, cioè il ribasso massimo) particolarmente contenuto; 3) un equilibrio tra il rendimento e la crescita: Il mio lavoro consiste soprattutto nel ricercare le imprese che possono incrementare i propri dividendi ogni anno per 10 anni".
Come evitare problemi di concentrazione nel portafoglio? "Sebbene abbia una significativa esposizione al settore della sanità e a quello dei beni di consumo, cerco sempre di diversificare l’esposizione settoriale del fondo. Alcuni mercati sono soggetti a pronunciate concentrazione in tema di dividendi: per esempio due titoli dello stesso settore, BP e Royal Dutch Shell, contribuiscono al 10% del totale dei dividendi nel Regno Unito. Al contrario, la metà dei flussi cedolari del FF Global Dividend Fund proviene dal 30% dei titoli in portafoglio. Inoltre abbiamo suddiviso in modo più equo l’esposizione tra titoli americani e quelli europei rispetto all'indice che, invece, ha più di metà del flusso di dividendi da azioni del Nord America".
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