Carlo Benetti

Investire significa scommettere su un futuro sconosciuto

25 Marzo 2015 10:10
financialounge -  Carlo Benetti mercati emergenti politica monetaria tassi di interesse USA
“Non sarà facile adattarsi al ritorno della normalità negli Stati Uniti dopo anni di politiche monetarie ultra espansive. E la volatilità dei mercati continuerà ad accompagnarci per molto tempo. Un primo assaggio lo abbiamo avuto la settimana scorsa, con i risultati di una delle più attese riunioni del FOMC (Federal Open Market Committee, il Comitato che presiede le decisioni sui tassi di interesse)” sostiene Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global, nel commento analitico L’Alpha e il Beta del 23 marzo all’interno del quale paragona la Federal Reserve a Michael Jackson.
“Il messaggio che la Federal Reserve ha consegnato ai mercati è stato un capolavoro di equilibrio comunicativo. Come previsto, e come i mercati avevano fatto sapere di esigere, nel comunicato finale è scomparsa la parola «pazienza», e una prima frettolosa lettura ha concluso che i tassi aumenteranno a giugno. Ma nello stesso comunicato sono state avanzate cautele sullo stato dell’economia americana e la «narrazione dei pallini», i livelli dei tassi futuri indicati da ciascun membro del Comitato, mostra un abbassamento delle previsioni medie. Un po’ come il «moonwalk» di Michael Jackson, il popolare passo di danza con il quale il cantante si muoveva all’indietro dando però l’illusione di muoversi in avanti, come in assenza di gravità” spiega Carlo Benetti che fa notare come, in conclusione, ne sia scaturito un abbassamento tra i 50 e i 75 punti base dei tassi previsti nei prossimi anni rispetto alle previsioni dello scorso dicembre.
In ogni caso, non ci sono solo le ragioni interne nel radar della Federal Reserve. L’economia americana vale grosso modo 17 mila milardi di dollari ma gli interventi della Federal Reserve hanno conseguenze su altri 9 mila miliardi di dollari esterni all’economia americana, pari a poco meno di un’intera Eurozona (che vale circa 10 mila miliardi). Il rafforzamento del biglietto verde grazie alla forza dell’economia e alla normalizzazione dei tassi comporta un aggravio del fardello sui debitori, in gran parte concentrati nei paesi emergenti. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali dal 2009 al 2014 il debito globale in dollari, bancario e obbligazionario, è più che raddoppiato passando da 2 a 4,5 mila miliardi. Il tonfo delle materie prime, segnatamente del petrolio, ha amplificato i rischi: è l’allarme lanciato la settimana scorsa dal Fondo Monetario il giorno prima delle decisioni della Fed, non una semplice coincidenza.
Christine Lagarde ha dato voce ai timori che un incremento dei tassi americani inneschi una nuova versione della fuga dei capitali analoga a quella della seconda metà del 2013, reazione alle parole di Bernanke che anticipava il graduale abbandono degli acquisti straordinari (tapering). A fianco di Lagarde, nella conferenza a Mumbai, c’era il governatore della banca centrale indiana Raghuram Rajan che a sua volta ha ribadito i rischi per i paesi emergenti dell’interruzione delle politiche monetarie ultra accomodanti negli Stati Uniti, Giappone o Europa. Le variabili dell’equazione dunque sono molte, economiche e politiche, e le loro interazioni complesse.
“Per tutto questo, la gestione dei risparmi, una vera e propria scommessa su un futuro sconosciuto, esige la conoscenza delle tecniche ma anche l’intuizione dell’arte. Negli anni ’80 Robert Shiller di Yale notava come la volatilità dei prezzi delle azioni fosse decisamente aumentata rispetto ai cambiamenti reali delle società, indizio di come l’emotività stesse sopravanzando la razionalità. Shiller è stato tra i primi ad indagare le relazioni tra i modelli e la finanza comportamentale” sottolinea Carlo Benetti che conclude dando appuntamento a tutti al Salone del Risparmio: “In un ambiente segnato da elevata volatilità, il «nuovo risparmio», il tema del Salone, dovrà necessariamente passare dalla capacità di adattamento, dall’innovazione delle tecniche, dall’educazione finanziaria. Swiss & Global ne parlerà al Salone del Risparmio, nel Dialogo con il professor Paolo Legrenzi previsto il 26 marzo”.
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