Allarme corporate bond: per i gestori rischio bolla

e rosso per i corporate bond. Il Financial Times riporta che secondo un sondaggio condotto da CFA UK su 300 gestori globali, l’80% ritiene che siano più sopravvalutati che mai. Una bolla che sta per esplodere? I gestori dicono che sul mercato c’è una certa apprensione, anche se le bolle si scoprono solo quando scoppiano, e di solito è troppo tardi.
Negli ultimi sei anni la politica delle banche centrali e i tassi vicini a zero, hanno spinto gli investitori alla ricerca disperata di rendimenti, proprio nei corporate bond. Ora il rischio è proprio il timore di aver raggiunto livelli di prezzo insostenibili e, questo potrebbe spingere verso un’uscita disordinata e massiccia con vendite che non riescono a essere assorbite da banche e altre istituzioni.
Alcuni però dicono che i timori sono esagerati: la Fed si prepara al rialzo dei tassi, segno che l’economia americana tira, e questo è un buon segno anche per i corporate bond. Inoltre, se è vero che i prezzi delle obbligazioni societarie sono "molto tirati" rispetto alle medie degli ultimi decenni, è altrettanto vero che l’attuale contesto è molto particolare: basti pensare che circa il 30% delle emissioni governative mondiali mostra un rendimento negativo e che i titoli di stato anche dei paesi periferici europei (Italia compresa) riconosce tassi di interesse irrisori rispetto persino ai minimi di sempre.
Pertanto, se è sempre bene prestare la massima attenzione a tutte le considerazioni (soprattutto se si tratta di gestori e di esperti), la raccomandazione è quella di adottare un approccio che tenda ad evitare il fai da te e, soprattutto, la concentrazione su un solo titolo (o pochi bond) in modo da diversificare il rischio.