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Obbligazioni, ecco i titoli favoriti dalla ricerca di extra-rendimento

19 Marzo 2015 09:40
financialounge -  Anima Sgr corporate bond Fondi obbligazionari High Yield
Nell’ultima asta dei BOT a 12 mesi il tesoro italiano ha collocato titoli per 6,5 miliardi di euro al tasso dello 0,079%: in base ai calcoli degli analisti di Assiom Forex, il rendimento sarebbe addirittura in territorio negativo (pari a -0,78%) qualora fossero applicate le commissioni bancarie massime previste (pari allo 0,30%).
È il nuovo scenario (definito di recente Era glaciale per via dei tassi a zero o, addirittura, sotto zero) rispetto al quale deve fare i conti il risparmiatore italiano abituato nei decenni scorsi ad acquistare titoli di stato con rendimenti medi tra i tre e i cinque punti percentuali: oggi, il BTP decennale non paga più di un rendimento annuo dell’1,3% e il trentennale è sceso addirittura intorno ai due punti percentuali. Un contesto che dovrebbe favorire ancora le obbligazioni societarie, sia quelle corporate bond investment grade (cioè con merito di credito fino al BBB- nella scala di rating di Standard & Poor’s e fino al Baa3 di quella di Moody’s) e sia quelle high yield.
“Anche le obbligazioni societarie, sebbene non direttamente interessate dagli acquisti della BCE, otterranno comunque benefici dall’immissione di liquidità e dalla ricerca di extra-rendimento, in un contesto di tassi bassi e prospettive di crescita in miglioramento. Perciò l’idea su questi due segmenti resta costruttiva con una preferenza per il rischio credito rispetto al rischio tasso” commenta infatti il team di gestione di Anima sgr che, all’interno dei portafogli dei propri fondi corporate, conferma la preferenza, nel comparto dei subordinati, per gli emittenti non finanziari, a svantaggio delle emissioni bancarie di nuova generazione.
“In generale i portafogli corporate presentano, in un contesto di sempre maggior diversificazione, un sottopeso di duration (scadenza media dei titoli) e un sovrappeso di"beta" (direzionalità rispetto al mercato di riferimento): si privilegiano cioè emissioni con rendimenti più elevati, ma su orizzonti temporali ravvicinati o con un grado di scadenza inferiore. L’annuncio del QE a gennaio, in quantità superiori alle attese, ha giocato a favore anche del segmento delle obbligazioni high yield, dal momento che ha generato un’ulteriore compressione degli spread (extra rendimenti) lungo tutte le tipologie di curve, sia governative che di credito” spiega il team di Anima che poi delinea un possibile scenario una volta superati i problemi legati alla Grecia e le tensioni geopolitiche in Ucraina e Libia: “Il mercato potrà concentrarsi su aspettative di crescita e inflazione più promettenti, complice la combinazione tra debolezza della moneta unica, ribasso del prezzo del petrolio e ovviamente gli acquisti da parte della BCE. Pertanto riteniamo che nei prossimi mesi si possano avere rendimenti positivi anche sui rating più bassi su cui sono posizionati i portafogli dei nostri fondi focalizzati su questa asset class”.
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