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Idee di investimento - Azioni - 16 marzo 2015

16 Marzo 2015 09:40

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no Lombardo, Group Chief Investment Officer di Pioneer Investments, ritiene che i mercati finanziari oggi offrano poche occasioni d’investimento direzionali, ma promette di continuare a cercare ogni opportunità nella generazione di alpha, cioè nell’extra rendimento derivante dalla gestione attiva di portafoglio. Nel frattempo, come ha modo di spiegare nell’articolo “Sempre più importante la generazione di extra rendimento”, continua ad avere un approccio conservativo, mantenendo una buona liquidità nei portafogli e implementando parzialmente operazioni di copertura per le classi di attività rischiose a protezione da eventi estremi.
Pericoli che devono essere opportunamente soppesati. “Oggi più che mai il rischio diventa una variabile essenziale da valutare e da prendere in considerazione come step iniziale di ogni processo di costruzione del portafoglio. La domanda cruciale da porsi e da porre ai risparmiatori è «quanto rischio si è disposti ad assumere e accettare? e questo livello di rischio è in linea con gli obiettivi di lungo termine? Da queste domande si può partire per costruire portafogli più robusti e durevoli, focalizzati sulle reali necessità degli individui” tiene a precisare Antonio Bottillo, Executive Managing Director e Country Head per l’Italia di Natixis Global Asset Management nell’articolo “Il rischio diventa la variabile essenziale da valutare”: per il manager soltanto dopo questa fondamentale premessa è infatti possibile procedere con la ricerca di valore sui mercati.
Una tesi condivisa pure dal team Multi Asset di Invesco che suggerisce di combinare una gamma di idee d’investimento il cui rischio complessivo risulti tuttavia ridotto grazie alla diversificazione e allo studio particolareggiato delle correlazioni. Per raggiungere questo obiettivo ogni idea è sottoposta ad approfondite ricerche, stress test, analisi e revisioni per verificarne le performance in differenti condizioni economiche. Il team, però, sottolinea soprattutto l’importanza della correlazione: “È un altro fattore di rilievo. Una maggiore volatilità dell'idea d’investimento potrebbe potenzialmente essere compensata dalla sua bassa correlazione con il portafoglio esistente, eventualmente fornendo un beneficio di diversificazione che potrebbe ridurre la volatilità del portafoglio complessivo. Ecco perché studiamo la correlazione di ogni idea con il portafoglio in essere e la sua interdipendenza con il mercato azionario in generale” fa sapere il team Multi Asset di Invesco nell’articolo “Perché investire nelle idee a rischio ponderato”.
Precisato questo, gli investitori azionari devono però poi decidere dove impiegare i propri risparmi e la scelta tra l’azionario Europa e quello USA resta uno dei temi forti di quest’anno.
Nell’articolo “La sfida tra Europa e Wall Street ora è tutta sui profitti” si spiega perché sarà determinante verificare la dinamica effettiva degli utili annuali sia relativamente alle aziende del nostro continente che delle corporation oltre Atlantico per delineare i possibili trend degli indici azionari dei prossimi. Nello stesso articolo emerge anche che, in ambito azionario, i mercati favoriti da Florence Lombardo, Investment Strategy Europe & CH di Credit Suisse, restano Europa, Giappone e Australia, mentre è più prudente sugli USA. “Le azioni europee traggono vantaggio dal QE della BCE, in particolare tramite il canale valutario, poiché si prevede che l’euro si indebolisca ulteriormente. Inoltre, il moderato miglioramento della crescita economica dovrebbe aiutare gli utili societari e intravediamo un potenziale di recupero per quanto riguarda i margini di profitto. Infatti quest’ultimi restano ben al di sotto dei livelli pre-crisi, a differenza degli Stati Uniti” spiega Florence Lombardo che, all’interno dell’Europa, predilige il mercato tedesco, mentre a Eleanor Taylor Jolidon, gestore del fondo UBAM - Swiss Equity di Union Bancaire Privée (UBP) nell’articolo “Borsa di Zurigo, c’è un upside potenziale di rialzo” argomenta la propria tesi a favore del mercato azionario svizzero dove individua parecchi titoli interessanti. “In considerazione del fatto che siamo scettici riguardo ai prezzi dell’energia, siamo cauti sulle società che sono molto esposte all’industria oil & gas. Detto ciò, siamo favorevolmente colpiti dal settore dell’automotive, che sta performando bene, con i prezzi energetici bassi che fungono da supporto. Questo comporta che le cose potranno andare bene anche per i loro fornitori locali basati in Svizzera. Infine, alcune aziende possono trarre molti vantaggi da un franco forte” commenta Eleanor Taylor Jolidon.
Al di fuori dell’Europa, l’Asia si conferma una regione di grande interesse per gli asset manager. “Resta confermato il sovrappeso sulle aree privilegiate per liquidità ovvero Europa e listini asiatici. Il quadro macro a nostro avviso è positivo e riteniamo che anche gli utili siano in miglioramento e le valutazioni favorevoli. Dunque, il Giappone, che è il Paese dell’Area asiatica maggiormente rappresentato all’interno dei nostri fondi, rimane decisamente avvantaggiato nell’allocazione da parte degli investitori esteri. In particolare, oltre al Giappone, i Paesi su cui siamo più costruttivi, sono Cina e India” fa sapere il team di gestione di Anima sgr nell’articolo “Cina, il rallentamento del PIL è solo in percentuale”.
Positivo sull’azionario dl Sol Levante si è dichiarato anche Ben Williams, Investment Director di GAM e gestore dei fondi GAM Star Japan Equity e GAM Star Asia-Pacific Equity nell’articolo “I quattro fattori di supporto al listino di Tokyo”.“Ci aspettiamo che il trend di forte slancio degli utili societari in Giappone continui in virtù anche di quattro fattori favorevoli” ha sostenuto Ben Williams facendo riferimento alla debolezza dello yen, ai prezzi più bassi di petrolio e commodity, al calo delle tasse sulle imprese, e all’impatto ridotto dell’aumento delle imposte sul consumo".
Anche la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, ha confermato la preferenza per le piazze azionarie di Europa e Giappone rispetto a Wall Street mentre a livello settoriale, il focus è sui settori ciclici (riducendo l’esposizione ai beni voluttuari e aumentando quella nella tecnologia). Nell’articolo “Più interesse nel settore della tecnologia e nelle small cap” emerge pure un maggiore interesse della PSU verso le small cap globali valutate ora più attraenti rispetto alle large cap.

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