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Investitori europei, ora è necessario uno switch sull’azionario

26 Febbraio 2015 09:30
financialounge -  Anima Sgr Armando Carcaterra Fondi azionari mercati azionari portafoglio utili
I dati del PIL del quarto trimestre 2014 della zona euro migliori del previsto hanno confermato che lo scenario non è così negativo per l’Europa. Il mercato azionario del Vecchio Continente, inoltre, evidenzia valutazioni interessanti con un discreto potenziale di rialzo soprattutto se confrontato con le prospettive dei mercati obbligazionari e del credito, i cui tassi risentono della cosiddetta "repressione finanziaria".
L’indebolimento dell’euro dovrebbe spingere i profitti delle imprese europee nel 2015 con costi di produzione inferiori grazie al "dividendo" del prezzo del petrolio (e dell’energia) ridotto: è quindi probabile che, dopo 5 anni di recessione, gli utili europei dovrebbero mostrare un ritmo di crescita superiore a quello delle corporation americane per la prima volta dall’avvio della crisi finanziaria globale. In questo contesto gli investitori europei (e, quindi, anche quelli del nostro paese) devono necessariamente assumere un rischio più alto al fine di conseguire un rendimento più generoso dei bond governativi e societari che, nella stragrande maggioranza delle scadenze fino a cinque anni riconosce cedole annue inferiori al punto percentuale. Il ribilanciamento del portafoglio, con una graduale rotazione dalle obbligazioni alle azioni nel corso dell’anno, è peraltro indispensabile dal momento che gli investimenti in titoli a reddito fisso rappresentano attualmente oltre i due terzi del totale
“L’annuncio del QE (Quantitative Easing) da parte della BCE avrà un impatto positivo sull’azionario europeo, tanto che a nostro avviso quest’anno i listini europei dovrebbero essere tra quelli che offriranno le migliori opportunità. Per quanto riguarda le politiche di investimento, crediamo che il posizionamento corretto sia quello di «seguire la liquidità» e quindi, all’interno dei portafogli dei nostri fondi preferiamo l’Europa e l’Asia, prima fra tutte la borsa indiana ma anche quella cinese che ha registrato buone performance, a scapito dell’America. Una view che si riflette sul posizionamento dei fondi globale, dove le Borse europee sono sovrappesate, al pari di Cina e Giappone, mentre quella americana è sottopesata” fa presente Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr per il quale seguire la liquidità significa anche puntare sui dividendi nel corso di quest’anno.
“Dal momento che però la volatilità rappresenterà una costante, sarà conveniente ridurre il rischio prima dell’inasprimento della politica monetaria della Fed, oltre a ridurre gli «asset inglesi» prima delle elezioni. Per quanto riguarda il posizionamento dei fondi europei, il giudizio è positivo innanzitutto per il settore dei consumer discretionary, in quanto, come anticipato, i bassi tassi d’interesse ed il continuo ribasso del prezzo delle commodity dovrebbero agevolare la ripresa dei consumi. Positivi anche per il comparto farmaceutico, assicurativo e delle telecomunicazioni. La visione resta invece negativa in primis per il comparto energetico, vista l’incertezza sul prezzo del petrolio, ma anche per quello delle materie prime, delle utilities e infine per i titoli industriali” conclude Armando Carcaterra.
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