grecia
Idee di investimento - Azioni - 23 febbraio 2015
23 Febbraio 2015 09:39

ortante tema di dibattito negli approfondimenti degli asset manager di tutto il mondo riguarda la sfida tra il mercato azionario Europa e Wall Street per individuare su quale puntare di più per i prossimi mesi.
“Ci sono tutte le premesse affinché quest’anno il mercato azionario europeo registri una performance superiore a Wall Street grazie ad una crescita degli utili più sostenuta rispetto alle corporation USA” è questa la premessa di Jean-Sylvain Perrig, CIO di Union Bancaire Privée (UBP) nell’articolo “Azionario europeo, tra potenzialità e trappole da evitare” all’interno del quale il manager, tuttavia, segnala anche due ostacoli non di poco conto: l’accordo ancora da perfezionare tra Grecia e UE e la persistente crisi tra Russia e Ucraina. Il suo collega Rob Jones, Co-Head of European Equities di Union Bancaire Privée (UBP), nell’articolo “Se i primi segnali di ripresa della zona euro sono sostenibili” sostiene invece che, quel che accaduto da inizio anno fino alla metà di febbraio sui mercati finanziari potrebbe trarre in inganno per le scelte di portafoglio da fare in seguito. Infatti, guardando alle prossime settimane, gli investitori europei dovranno decidere se i primi segnali di ripresa della zona euro sono sostenibili e possono avere un vero effetto reflazionistico oppure se la mancanza di accordo tra i politici del Vecchio Continente renderà vani ancora una volta i progressi fatti. “Sebbene siamo consapevoli che la minaccia dell’uscita della Grecia dall’euro non sia trascurabile, riteniamo che un compromesso generale all’interno dell’Eurozona sul riassetto del debito di Atene e uno stimolo pro-crescita sia l’esito più probabile. In questo caso siamo di fronte a previsioni di tipo più politico che economico, e ovviamente questa è un’ulteriore area di estrema complessità” fa presente Rob Jones.
Mentre gli investitori aspettano segnali capaci di confermare la buona impostazione di fondo del mercato azionario europeo, gli asset manager mostrano una certa prudenza sull’azionario USA.
“L’idea su Wall Street da neutrale è diventata negativa. Diverse le motivazioni alla base di questo sottopeso all’interno in generale dei portafogli dei fondi azionari. In primo luogo, per la considerazione che la Federal Reserve nell’arco del 2015 darà il via libera al rialzo dei tassi. In occasione dell’ultimo meeting dei giorni scorsi, la Banca centrale americana ha ribadito di essere «paziente» nell’iniziare ad alzare i tassi, mossa che non avverrà almeno fino a giugno. In secondo luogo, va detto, che a parte il ritorno di un po' di volatilità negli ultimi tempi, Wall Street ha raggiunto massimi storici; terzo: è attesa una recessione degli utili societari, nonostante la crescita economica stia correndo. In particolare, riguardo a questo ultimo punto, le revisioni negative degli utili del settore energetico, legate al calo del prezzo del petrolio, hanno pesato sulle stime degli utili dello S&P500 e anche gli altri settori del mercato americano hanno subito una drastica revisione” fa presente Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr nell’articolo "Borsa USA e dollaro, ecco le mosse da fare adesso".
Per Andrew Acheson, gestore del fondo Pioneer Funds US Fundamental Growth, sarà invece fondamentale l’attività di selezione e la continua ricerca di titoli dalle buone prospettive. “L’allocazione settoriale del nostro portafoglio è il risultato delle nostre scelte di stock picking (cioè delle rigorosa selezione dei titoli da inserire in portafoglio). Tuttavia la meticolosa disciplina adottata per la gestione del fondo che privilegia l’investimento in business con elevati ritorni, che reinvestono gli utili nella crescita del business stesso, ci porta a valutare opportunità nei settori dell’Healthcare, della tecnologia, in particolare dei software, e in alcune aree del settore dei beni di consumo” spiega Andrew Acheson nell’articolo “Wall Street, perché adesso conta la selezione dei titoli”.
A proposito del settore healthcare, secondo il team di gestione del fondo JB Health Innovation di Swiss & Global Asset Management, le prospettive ancora attraenti del settore potrebbero giustificare un premio attorno al 25-30%. Il team si aspetta che il 2015 possa essere un altro anno positivo per il settore considerando il potenziale per una ulteriore espansione dei multipli e una ulteriore crescita dei guadagni (che verosimilmente dovrebbe riflettersi in crescita dei valori di borsa). “La strategia del fondo per il 2015 sarà approfittare delle innovazioni attese nel corso dell’anno investendo in quelle aziende che abbiano il potenziale per realizzare fattivi progressi in campo medico (Biogen, Biomarin, Neurocrine Biosciences, Kythera, Chimerix e Synageva), creando valore per gli investitori. Allo stesso tempo le fusioni e le acquisizioni generate da obiettivi di efficienza e il cambiamento nelle dinamiche di mercato continueranno ad essere un elemento importante nella performance del fondo. Il fondo è ben posizionato per sfruttare il potenziale di innovazione del settore senza compromettere la diversificazione del portafoglio” spiega il team nell’articolo “Healthcare, ricerca e innovazione rafforzano le prospettive”.
Anche per Giuliano D'Acunti, Head of sales di Invesco non mancano i settori in cui il rapporto rischio-rendimento è più che accettabile, come il comparto petrolifero, investimento da gestire con cautela viste le violente oscillazioni del prezzo del barile ma, come spiega nell’articolo “Necessario chiedersi quanto rischio si è disposti a tollerare”, l’attuale contesto spingerà inevitabilmente ogni risparmiatore a chiedersi quanto rischio è disposto a sopportare, tenendo conto che se la sua soglia di tolleranza sarà troppo bassa, potrebbe anche chiudere l'anno con un rendimento reale (al netto dell’inflazione) negativo.
Pareri più positivi sull’Asia. Le prospettive sul continente, in particolare Cina e India, sono molto positive: i profitti delle imprese della regione dovrebbero crescere in media del 10%-15% quest’anno con molte aziende cinesi e di altri Paesi asiatici che abbandoneranno gradualmente la produzione di merci con margini scarsi per dedicasi a prodotti e servizi più sofisticati. Sono queste le principali convinzioni di Avo Ora, Senior Investment Manager Pictet-Asian Equities ex-Japan, espresse nell’articolo “Azionario Asia, i perchè di un ottimismo giustificato” il cui ottimismo prende slancio anche dalla prospettiva di una nuova ondata di riforme economiche previste nella regione.
"In ogni caso, il mercato è ancora molto positivo per chi adotta una strategia di stock-picking. Vale la pena concentrarsi sulle revisioni degli utili e sui fondamentali delle società per estrarre l’alpha dal mercato” sottolinea infine Enrico Camera, Senior Fund Manager, GAM Star (Lux) – Emerging Alpha nell’articolo “Azionario emergenti, perché paga la strategia di stock-picking” che poi indica quali siano le allocazioni settoriali: “Abbiamo attualmente una posizione short (ribassista) sui titoli bancari, in particolare dell’America Latina (Colombia e Brasile) e dell’Est Europa, mentre siamo long (rialzisti) sulle compagnie assicurative, in particolare del Sud Africa. Siamo anche posizionati «lunghi» nell’healthcare: è stato uno dei settori che hanno offerto le migliori performance nell’ambito dei Mercati Emergenti nel 2014 e, sebbene abbiamo ridotto leggermente la nostra posizione, ci sono ancora diverse aziende che ci piacciono. Siamo lunghi anche sull’IT, in particolare su società che sono legate all’aumento delle vendite di smartphone, come Apple e le sue concorrenti asiatiche, per esempio Largan Precision e Novatek Microelectronics di Taiwan. Siamo rialzisti anche sulle aziende digitali cinesi come Alibaba”.
“Ci sono tutte le premesse affinché quest’anno il mercato azionario europeo registri una performance superiore a Wall Street grazie ad una crescita degli utili più sostenuta rispetto alle corporation USA” è questa la premessa di Jean-Sylvain Perrig, CIO di Union Bancaire Privée (UBP) nell’articolo “Azionario europeo, tra potenzialità e trappole da evitare” all’interno del quale il manager, tuttavia, segnala anche due ostacoli non di poco conto: l’accordo ancora da perfezionare tra Grecia e UE e la persistente crisi tra Russia e Ucraina. Il suo collega Rob Jones, Co-Head of European Equities di Union Bancaire Privée (UBP), nell’articolo “Se i primi segnali di ripresa della zona euro sono sostenibili” sostiene invece che, quel che accaduto da inizio anno fino alla metà di febbraio sui mercati finanziari potrebbe trarre in inganno per le scelte di portafoglio da fare in seguito. Infatti, guardando alle prossime settimane, gli investitori europei dovranno decidere se i primi segnali di ripresa della zona euro sono sostenibili e possono avere un vero effetto reflazionistico oppure se la mancanza di accordo tra i politici del Vecchio Continente renderà vani ancora una volta i progressi fatti. “Sebbene siamo consapevoli che la minaccia dell’uscita della Grecia dall’euro non sia trascurabile, riteniamo che un compromesso generale all’interno dell’Eurozona sul riassetto del debito di Atene e uno stimolo pro-crescita sia l’esito più probabile. In questo caso siamo di fronte a previsioni di tipo più politico che economico, e ovviamente questa è un’ulteriore area di estrema complessità” fa presente Rob Jones.
Mentre gli investitori aspettano segnali capaci di confermare la buona impostazione di fondo del mercato azionario europeo, gli asset manager mostrano una certa prudenza sull’azionario USA.
“L’idea su Wall Street da neutrale è diventata negativa. Diverse le motivazioni alla base di questo sottopeso all’interno in generale dei portafogli dei fondi azionari. In primo luogo, per la considerazione che la Federal Reserve nell’arco del 2015 darà il via libera al rialzo dei tassi. In occasione dell’ultimo meeting dei giorni scorsi, la Banca centrale americana ha ribadito di essere «paziente» nell’iniziare ad alzare i tassi, mossa che non avverrà almeno fino a giugno. In secondo luogo, va detto, che a parte il ritorno di un po' di volatilità negli ultimi tempi, Wall Street ha raggiunto massimi storici; terzo: è attesa una recessione degli utili societari, nonostante la crescita economica stia correndo. In particolare, riguardo a questo ultimo punto, le revisioni negative degli utili del settore energetico, legate al calo del prezzo del petrolio, hanno pesato sulle stime degli utili dello S&P500 e anche gli altri settori del mercato americano hanno subito una drastica revisione” fa presente Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr nell’articolo "Borsa USA e dollaro, ecco le mosse da fare adesso".
Per Andrew Acheson, gestore del fondo Pioneer Funds US Fundamental Growth, sarà invece fondamentale l’attività di selezione e la continua ricerca di titoli dalle buone prospettive. “L’allocazione settoriale del nostro portafoglio è il risultato delle nostre scelte di stock picking (cioè delle rigorosa selezione dei titoli da inserire in portafoglio). Tuttavia la meticolosa disciplina adottata per la gestione del fondo che privilegia l’investimento in business con elevati ritorni, che reinvestono gli utili nella crescita del business stesso, ci porta a valutare opportunità nei settori dell’Healthcare, della tecnologia, in particolare dei software, e in alcune aree del settore dei beni di consumo” spiega Andrew Acheson nell’articolo “Wall Street, perché adesso conta la selezione dei titoli”.
A proposito del settore healthcare, secondo il team di gestione del fondo JB Health Innovation di Swiss & Global Asset Management, le prospettive ancora attraenti del settore potrebbero giustificare un premio attorno al 25-30%. Il team si aspetta che il 2015 possa essere un altro anno positivo per il settore considerando il potenziale per una ulteriore espansione dei multipli e una ulteriore crescita dei guadagni (che verosimilmente dovrebbe riflettersi in crescita dei valori di borsa). “La strategia del fondo per il 2015 sarà approfittare delle innovazioni attese nel corso dell’anno investendo in quelle aziende che abbiano il potenziale per realizzare fattivi progressi in campo medico (Biogen, Biomarin, Neurocrine Biosciences, Kythera, Chimerix e Synageva), creando valore per gli investitori. Allo stesso tempo le fusioni e le acquisizioni generate da obiettivi di efficienza e il cambiamento nelle dinamiche di mercato continueranno ad essere un elemento importante nella performance del fondo. Il fondo è ben posizionato per sfruttare il potenziale di innovazione del settore senza compromettere la diversificazione del portafoglio” spiega il team nell’articolo “Healthcare, ricerca e innovazione rafforzano le prospettive”.
Anche per Giuliano D'Acunti, Head of sales di Invesco non mancano i settori in cui il rapporto rischio-rendimento è più che accettabile, come il comparto petrolifero, investimento da gestire con cautela viste le violente oscillazioni del prezzo del barile ma, come spiega nell’articolo “Necessario chiedersi quanto rischio si è disposti a tollerare”, l’attuale contesto spingerà inevitabilmente ogni risparmiatore a chiedersi quanto rischio è disposto a sopportare, tenendo conto che se la sua soglia di tolleranza sarà troppo bassa, potrebbe anche chiudere l'anno con un rendimento reale (al netto dell’inflazione) negativo.
Pareri più positivi sull’Asia. Le prospettive sul continente, in particolare Cina e India, sono molto positive: i profitti delle imprese della regione dovrebbero crescere in media del 10%-15% quest’anno con molte aziende cinesi e di altri Paesi asiatici che abbandoneranno gradualmente la produzione di merci con margini scarsi per dedicasi a prodotti e servizi più sofisticati. Sono queste le principali convinzioni di Avo Ora, Senior Investment Manager Pictet-Asian Equities ex-Japan, espresse nell’articolo “Azionario Asia, i perchè di un ottimismo giustificato” il cui ottimismo prende slancio anche dalla prospettiva di una nuova ondata di riforme economiche previste nella regione.
"In ogni caso, il mercato è ancora molto positivo per chi adotta una strategia di stock-picking. Vale la pena concentrarsi sulle revisioni degli utili e sui fondamentali delle società per estrarre l’alpha dal mercato” sottolinea infine Enrico Camera, Senior Fund Manager, GAM Star (Lux) – Emerging Alpha nell’articolo “Azionario emergenti, perché paga la strategia di stock-picking” che poi indica quali siano le allocazioni settoriali: “Abbiamo attualmente una posizione short (ribassista) sui titoli bancari, in particolare dell’America Latina (Colombia e Brasile) e dell’Est Europa, mentre siamo long (rialzisti) sulle compagnie assicurative, in particolare del Sud Africa. Siamo anche posizionati «lunghi» nell’healthcare: è stato uno dei settori che hanno offerto le migliori performance nell’ambito dei Mercati Emergenti nel 2014 e, sebbene abbiamo ridotto leggermente la nostra posizione, ci sono ancora diverse aziende che ci piacciono. Siamo lunghi anche sull’IT, in particolare su società che sono legate all’aumento delle vendite di smartphone, come Apple e le sue concorrenti asiatiche, per esempio Largan Precision e Novatek Microelectronics di Taiwan. Siamo rialzisti anche sulle aziende digitali cinesi come Alibaba”.
Trending