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Azionario Cina, focus su hi-tech, salute e beni di consumo

23 Febbraio 2015 12:52
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I più bassi tassi di crescita, rispetto al recente passato, di Pechino, considerati spesso critici, non dovrebbero contrastare in alcun modo l’aumento dei corsi azionari. Un contesto nel quale, tuttavia, alcuni settori saranno particolarmente favoriti come quelli hi tech, della salute, e dei beni di consumo. Ne è convinta Jian Shi Cortesi gestore del JB China Evolution Fund di Swiss & Global Asset Management.
“La Cina cresce infatti del 7/7,5% all’anno e, negli ultimi 15 anni, ha visto il reddito medio ottuplicare, raggiungendo gli 8.000 dollari USA: già quest’anno il paese potrebbe salire al secondo posto, dopo gli USA, nella spesa per i consumi. Di questo ulteriore aumento del potere di acquisto possono beneficiare sia i mercati locali sia quelli internazionali” spiega Jian Shi Cortesi per la quale i settori come tecnologia, salute, tecnologia ambientale e beni di consumo potrebbero trarne vantaggio nel lungo periodo.
"Questi settori sono al centro degli sforzi riformisti e in futuro giocheranno un ruolo sempre più importante nell’economia cinese. Si aggiunga poi che vengono incentivati in modo mirato dallo Stato con alleggerimenti fiscali, budget per la ricerca e agevolazioni nel paese", afferma il gestore del fondo. Al contrario, molte aziende dei settori classici, come industrie e materie prime, che nello scorso decennio hanno vissuto una veloce crescita, si trovano oggi ad affrontare problemi strutturali come l’aumento dei salari ed eccessi di capacità produttiva.
"Il problema più grande in questi settori è tuttavia la quota elevata di indice di indebitamento" puntualizza Jian Shi Cortesi. Le aziende dei settori emergenti sono invece strutturalmente sane e dispongono, a volte, di grande liquidità. Inoltre, il basso livello dei tassi ha anche reso ancora più interessanti le azioni rispetto ad altre opzioni di investimento. Secondo l’esperta, le famiglie cinesi hanno investito una percentuale molto piccola della loro ricchezza nel mercato azionario interno privilegiando i conti di deposito, l’oro e il settore immobiliare.
“Il recente rafforzamento del mercato azionario ha aumentato la fiducia degli investitori locali e ha accresciuto le valutazioni delle società che partivano da livelli molto bassi. Ora che l’interesse degli investitori per l’azionario cinese si rafforza, le aziende potranno emettere azioni per ripagare il debito. Allo stesso modo il governo centrale e quelli locali potrebbero vendere le loro partecipazioni nelle imprese a controllo statale, uno dei punti cruciali del piano di riforma della Cina. I proventi di queste privatizzazioni potrebbero anche essere usati per ridurre l’indebitamento dei governi locali e migliorare le finanze pubbliche. Crediamo dunque che la politica del governo cinese sarà favorevole al mercato borsistico locale, con lo scopo di dare il via a un graduale trend rialzista in Cina”, conclude Jian Shi Cortesi.
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