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livello di rischio

Turchia, le imprese potrebbero non onorare i debiti

10 Febbraio 2015 09:00
financialounge -  livello di rischio tapering tassi di cambio turchia
Il deprezzamento del tasso di cambio e domanda interna debole pesano sulla capacità delle imprese turche di onorare i propri pagamenti: le loro performance, in termini di pagamento dipende ampiamente dalla domanda interna e dai tassi di cambio.
A segnalare questo allarme è il gruppo Coface, uno dei leader mondiali nell’assicurazione dei crediti, offre alle imprese di tutto il mondo soluzioni per proteggersi contro il rischio di insolvenza dei propri clienti, sia sul mercato domestico che export.

La Turchia è entrata nella fase finale del tapering della Fed (riduzione degli acquisti dei titoli obbligazionari Usa) con un disavanzo di conto corrente elevato, un settore produttivo fortemente dipendente dalle importazioni e tre elezioni consecutive.
Il forte deprezzamento del tasso di cambio, iniziato nel dicembre 2013, si è stabilizzato solo prima della diminuzione significativa dei tassi di interesse effettuata dalla Banca Centrale turca a fine gennaio 2014. Tuttavia, il deprezzamento della lira turca continua ad influire sui bilanci delle imprese. Inoltre, le misure di restrizione del credito introdotte a inizio anno dalla BBDK (Autorità di Regolamentazione e Vigilanza del settore bancario) per contenere il disavanzo corrente hanno rallentato la domanda interna, complicando così il recupero dei crediti da parte delle imprese.

In questa situazione, si osserva un peggioramento nelle capacità di pagamento dei settori la cui produzione e le cui vendite si rivolgono principalmente al mercato interno.
L’aumento del numero di fatture contestate e di assegni scoperti conferma questa tendenza. Gli assegni scoperti ammontavano a 15,9 miliardi di lire turche (circa 6 miliardi di euro) nei primi dieci mesi del 2014, un aumento del 5,4%. Anche il numero di fatture contestate è cresciuto del 9,1% su base annua nel corso del medesimo periodo a causa dell’incremento dei tassi di interesse e del rallentamento della domanda interna.
Secondo le previsioni di Coface, la crescita dell’economia turca dovrebbe raggiungere il 3,1% nel 2014 e il 3,5% nel 2015. La perdita del tasso di cambio subita da 2.973.000 imprese registrate nel Sistema informatico del Ministero dell’Industria sembrano essere considerevolmente aumentate a causa del deprezzamento della lira a fine 2013.
Di fatto, tali perdite ammontavano a 118,8 miliardi di lire turche (45 miliardi di euro) a fine 2013, con un incremento di 45,1 miliardi (7,2 miliardi di euro) rispetto a fine 2012. Questo dato importante rispecchia la vulnerabilità delle imprese di fronte alla volatilità dei tassi di cambio.

I principali rischi settoriali evidenziati da Coface riguardano soprattutto i settori dei metalli (metalli non ferrosi e acciaio), quello auto, l’alimentare, il chimico, il settore delle Costruzioni, quello distribuzione e il segmento tessile e abbigliamento.
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