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Balzo della raccolta globale a fine anno

13 Gennaio 2015 16:35
financialounge -  EFAMA fondi a lungo termine fondi monetari raccolta netta
Nel terzo trimestre del 2014 la raccolta netta cash dei fondi mondiali è balzata a 290 miliardi di euro. Era di 252 miliardi nel trimestre precedente. Sono questi i dati pubblicati da Efama, l’Associazione europea dell’industria dei fondi e del risparmio gestito che fanno il punto sull’andamento del settore a livello mondiale per il periodo luglio-settembre 2014.

Il balzo, spiega l’Associazione, è attribuibile al turnaround della raccolta nei money market fund che hanno registrato flussi in entrata per 67 miliardi contro deflussi per 49 miliardi nel trimestre precedente. Nel dettaglio, gli Stati Uniti hanno archiviato una raccolta di 33 miliardi mentre l’Europa ha attratto 13 miliardi di nuove risorse.

Per quanto riguarda i fondi a lungo termine, Efama rileva che la raccolta si è mantenuta positiva sebbene in riduzione: nel terzo trimestre i flussi in entrata si sono fermati a 223 miliardi dai 301 del periodo precedente. In particolare tutte le categorie di fondi hanno sperimentato una riduzione della raccolta: i fondi azionari mondiali sono scesi a 24 miliardi da 48; i fondi obbligazionari a 79 da 112; i fondi bilanciati a 72 da 81.

Alla fine del terzo trimestre gli asset in fondi azionari rappresentavano il 40% del totale e quelli in fondi obbligazionari il 22%. I money market fund si attestavano al 13% e i bilanciati al 12%.

Nel complesso il totale degli asset mondiali è aumentato del 6,2% a 27,24 trilioni di euro alla fine di settembre 2014. In dollari, tuttavia, le masse mondiali hanno sperimentato una riduzione del 2,2% a 34,28 miliardi di dollari a causa del rafforzamento del dollaro nel trimestre.

A livello di aree geografiche, le dieci maggiori regioni per quota di mercato a fine settembre 2014 erano: gli Usa (50,3%), l’Europa (28,7%), l’Australia (4,9%), il Brasile (4,7%), il Canada (3,7%), il Giappone (3,2%), la Cina (1,8%), la Repubblica di Korea (1%), il Sud Africa (0,5%) e l’India (0,4%).
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