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Idee di investimento - Azioni - 9 dicembre 2014

9 Dicembre 2014 10:00

financialounge -  crescita economica idee di investimento mercati azionari petrolio
ta da vedere fino a che punto scenderanno le quotazioni petrolifere, ma la loro inattesa flessione dovrebbe dare impulso alla crescita dell’economia mondiale nei prossimi 12-24 mesi. In un momento in cui le banche centrali sono alle prese con lo spettro della deflazione e istituti come il FMI continuano a ridurre le previsioni, questa dinamica rappresenta un cambiamento significativo e positivo” commenta Andrew Harmstone, Managing Director e Portfolio Manager della strategia Global Balanced Risk Controlled (GBaR) di Morgan Stanley Investment Management nell’articolo “Il crollo del greggio scompagina le previsioni di crescita”.
Secondo il gestore, infatti, utilizzando al contrario una recente analisi del FMI (elaborato sulla base di un rialzo dei prezzi del greggio del 20%), il calo dei prezzi del petrolio deve necessariamente costituire un fattore positivo per l’economia mondiale nel suo complesso. “Il ribasso del greggio potrebbe indurre la BCE a rafforzare i programmi di acquisto di attivi recentemente annunciati. Nel complesso, tuttavia, varie economie europee dovrebbero beneficiare di un miglioramento della ragione di scambio, al pari di Giappone, Cina, India e Corea del Sud” sottolinea Andrew Harmstone. Paesi, questi indicati dal gestore di Morgan Stanley IM, segnalati all’attenzione pure da altri asset manager.

Il 2015 che si delinea all'orizzonte rischia di essere l'anno più difficile per la crescita dell'economia mondiale dalla crisi del 2008. Maurizio Novelli, Global Strategist di Zest Asset management, per esempio, nell’articolo “C’è il rischio di una trappola di liquidità di proporzioni globali” rivela che l'unica posizione long attualmente in essere è sulla Cina (8%) sebbene tale esposizione, tiene a specificare lo strategist, sarà progressivamente ridotta durante l'attuale fase rialzista per iniziare il 2015 senza alcuna posizione long sui mercati azionari.

Una view positiva per il 2015 dell’India è invece espressa da Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders nell’articolo “L'India cresce ma ha urgente bisogno delle riforme”: secondo l’economista a spngere la crescita del colosso asiatico saranno la debolezza del prezzo del petrolio e le attese di qualche successo sul fronte delle riforme, che dovrebbe portare a maggiori investimenti e a un’accelerazione dell’economia man mano che ci si avvicina al 2016.

Gérald Moser, Head of Equity Analysis di Credit Suisse, nella sua prima analisi sulle attese per il mercato azionario del prossimo anno esposte nell’articolo “Borse 2015, preferenza per Giappone ed Eurozona” si esprime a favore della Borse di Tokyo e della zona euro mentre, a livello di settori, dovrebbero essere favoriti beni di consumo ciclici, IT e titoli finanziari.

A proposito di Eurozona e Vecchio Continente, Christian Dargnat, CEO di BNP Paribas Asset Management nell’articolo “Ecco i cinque punti di forza dell’Europa nel 2015” indica proprio l’Europa, e in seconda battuta Wall Street, come le piazze finanziarie da preferire almeno per i primi sei mesi del 2015.

Rob Jones, Co-Head of European Equities di Union Bancaire Privée (UBP), invece, pur essendo positivo sull’azionario europeo, raccomanda un’attenta valutazione della qualità degli asset su cui si investe. Nell’articolo “Azionario Europa, perché puntare sulla qualità degli asset” lo strategist di portafoglio ricorda che bisognerebbe limitare l’esposizione alle società a media capitalizzazione e a quelle che stanno attuando piani di ristrutturazione, per favorire invece i titoli europei pro-ciclici, come i finanziari. Un altro tema interessante, sempre secondo Rob Jones, è poi quello delle società europee particolarmente esposte all’economia statunitense.

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