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Stress test, assicurazioni italiane promosse in Europa

3 Dicembre 2014 11:05
financialounge -  settore assicurativo stress test
Le principali compagnie assicurative italiane si fanno onere nella «champions league» europea della solidità patrimoniale. Fuor di metafora calcistica, i risultati degli stress test effettuati su un vasto campione di assicurazioni europee, resi noti lunedi 1 dicembre dall'Autorità europea per le assicurazioni e la previdenza (EIOPA), mostrano uno stato di salute più che soddisfacente per le assicurazioni del nostro paese.

Nello scenario di base tutti i soggetti italiani coinvolti nell'esercizio (cioè il 100% del campione esaminato) soddisfano i futuri requisiti di capitale imposti da Solvency 2 (la Direttiva 2009/138/CE dell'Unione europea che ha lo scopo di estendere la normativa di Basilea II al settore assicurativo al fine di rafforzare la solidità patrimoniale e di sostenibilità finanziaria delle compagnie assicurativi), contro l'86% nell'intero campione europeo. Nell’ipotesi più severa di shock finanziari del Core Stress Test metà dei soggetti italiani continuerebbero a soddisfare i requisiti di capitale di Solvency 2 (56% nell'intero campione europeo) mentre nell’ipotesi del Low Yield Stress Test l’83% delle imprese nazionali continuerebbero a soddisfare il requisito patrimoniale (76% nell'intero campione europeo), anche in forza di un miglior allineamento sia della durata finanziaria sia del rendimento fra attività e passività di bilancio.

Nello scenario base sono stati ricalcolati i requisiti di capitale secondo le future regole di Solvency 2 mentre nei due esercizi di stress sono stati delineati parametri molto severi; il primo, definito Core, è basato su due ipotesi: 1) che il mercato sia colpito da shock finanziari di varia natura e forte intensità (caduta dei corsi azionari, aumento dello spread sui titoli governativi e sulle obbligazioni corporate); 2) che si produca un brusco peggioramento dei fattori di rischio specifici del settore assicurativo, sia nel comparto “vita” (ad esempio, riscatti di massa), sia in quello "danni" (ad esempio, catastrofi naturali).

Il secondo esercizio di stress, definito Low Yield, si fonda su due ipotesi: una di tipo “giapponese”, con livelli persistentemente bassi dei tassi d'interesse su tutte le scadenze, e l’altra che assume una marcata inversione della curva dei tassi, con quelli a breve scadenza più alti di quelli a lunga.

I risultati di questi esami europei confermano che il sistema finanziario italiano, alla luce anche dei buoi risultati delle banche negli stess test della BCE, è solido e soddisfa adeguatamente le esigenze patrimoniali e strutturali necessarie. Un messaggio di ulteriore fiducia che potrebbe aiutare il nostro paese ad uscire dal problema della mancanza di crescita che lo attanaglia da troppi anni.
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