dollaro
Anche gli americani si proteggono dal dollaro forte
1 Dicembre 2014 16:10

laro USA sta continuando a guadagnare terreno sulle principali valute internazionali: basti pensare che da giungo il tasso di cambio euro/ USD è passato da 1,37 a 1,24 con una rivalutazione del 10% del biglietto verde rispetto alla divisa unica europea.
Un trend che, secondo molti strategist internazionali è destinato a proseguire almeno per tutto il 2015: non a caso anche le famiglie americane hanno cominciato a diversificare i propri investimenti in strumenti (soprattutto ETF) investiti in asset class estere con rischio di cambio coperto. In base ai dati compilati da una importante agenzia di trading online americana gli attivi investiti in fondi statunitensi negoziati in borsa con copertura del rischio di cambio sono cresciuti del 18 per cento da settembre fino a toccare 21,2 miliardi dollari.
Si tratta del più grande aumento trimestrale dalla metà del 2013. Il biglietto verde ha beneficiato di una economia statunitense che si è rafforzata a sufficienza per la Federal Reserve spingendola a terminare il suo programma di acquisto di obbligazioni in dollari e a considerare l’annuncio del primo aumento dei tassi di interesse dal 2006: un trend che è in netto contrasto con il Giappone e la zona euro, dove le rispettive banche centrali stanno invece combattendo la deflazione con ulteriori politiche di stimolo monetario.
Secondo le ultime stime degli strategist valutari internazionali, il cambio EUR/USD dovrebbe attestarsi a 1,20 entro la fine del prossimo anno mentre il fixing USD/yen dovrebbe posizionarsi a quota 120: Deutsche Bank prevede addirittura il cambio EUR/ dollaro a 1,15 nel 2015, a 1,05 nel 2016 e a 0,95 entro il 2017.
“A partire da metà del 2014, si è assistito ad un veloce apprezzamento del dollaro contro l’euro. Tale trend potrebbe continuare nel medio periodo a causa delle differenze tra i fondamentali dell’economia americana e quelli di Eurozona. Queste differenze infatti determinano una divergenza tra le politiche monetarie delle due banche centrali: se da un lato la FED dovrebbe iniziare il rialzo dei tassi di interesse nel corso del 2015, la Bce sembra orientata ad immettere ulteriore liquidità nel sistema per scongiurare il rischio deflazione. Il differenziale tassi alimenta i flussi internazionali di capitali, che ricercano le migliori opportunità di investimento e che determinano l’evoluzione del tasso di cambio" spiega Carlo Majolo, Portfolio Manager di Vontobel Asset Management che poi aggiunge: “Il dollaro in tal senso continuerà a beneficiare di questo contesto. Gli investitori americani che vogliono ricercare opportunità al di fuori degli Stati Uniti devono quindi tenere in considerazione questo fattore, scegliendo dei prodotti che li coprano dalla debolezza di altre valute nei confronti del dollaro. Gli investitori europei, al contrario, possono beneficiare dell’apprezzamento del dollaro contro l’euro scegliendo di investire in asset denominati in dollari, senza ricorrere alla copertura”.
Non manca, tuttavia, anche chi predica un po’ di prudenza, come il team valutario di Bank of America Merrill Lynch di New York, secondo il quale il mercato sta scontando un ritmo di apprezzamento del dollaro troppo veloce e la carenza di scommesse ribassiste sulla moneta americana pone gli investitori favorevoli al rialzo del biglietto verde in una posizione molto vulnerabile a qualsiasi cattiva notizia. Il team valutario di Bank of America Merrill Lynch di New York ritiene infatti che le attuali valutazioni del dollaro includano già molte buone notizie sull’economia americana mentre l’analisi dei dati, sebbene migliori rispetto al resto del mondo, hanno mostrato alcuni punti critici ancora del tutto trascurati dal mercato.
Un trend che, secondo molti strategist internazionali è destinato a proseguire almeno per tutto il 2015: non a caso anche le famiglie americane hanno cominciato a diversificare i propri investimenti in strumenti (soprattutto ETF) investiti in asset class estere con rischio di cambio coperto. In base ai dati compilati da una importante agenzia di trading online americana gli attivi investiti in fondi statunitensi negoziati in borsa con copertura del rischio di cambio sono cresciuti del 18 per cento da settembre fino a toccare 21,2 miliardi dollari.
Si tratta del più grande aumento trimestrale dalla metà del 2013. Il biglietto verde ha beneficiato di una economia statunitense che si è rafforzata a sufficienza per la Federal Reserve spingendola a terminare il suo programma di acquisto di obbligazioni in dollari e a considerare l’annuncio del primo aumento dei tassi di interesse dal 2006: un trend che è in netto contrasto con il Giappone e la zona euro, dove le rispettive banche centrali stanno invece combattendo la deflazione con ulteriori politiche di stimolo monetario.
Secondo le ultime stime degli strategist valutari internazionali, il cambio EUR/USD dovrebbe attestarsi a 1,20 entro la fine del prossimo anno mentre il fixing USD/yen dovrebbe posizionarsi a quota 120: Deutsche Bank prevede addirittura il cambio EUR/ dollaro a 1,15 nel 2015, a 1,05 nel 2016 e a 0,95 entro il 2017.
“A partire da metà del 2014, si è assistito ad un veloce apprezzamento del dollaro contro l’euro. Tale trend potrebbe continuare nel medio periodo a causa delle differenze tra i fondamentali dell’economia americana e quelli di Eurozona. Queste differenze infatti determinano una divergenza tra le politiche monetarie delle due banche centrali: se da un lato la FED dovrebbe iniziare il rialzo dei tassi di interesse nel corso del 2015, la Bce sembra orientata ad immettere ulteriore liquidità nel sistema per scongiurare il rischio deflazione. Il differenziale tassi alimenta i flussi internazionali di capitali, che ricercano le migliori opportunità di investimento e che determinano l’evoluzione del tasso di cambio" spiega Carlo Majolo, Portfolio Manager di Vontobel Asset Management che poi aggiunge: “Il dollaro in tal senso continuerà a beneficiare di questo contesto. Gli investitori americani che vogliono ricercare opportunità al di fuori degli Stati Uniti devono quindi tenere in considerazione questo fattore, scegliendo dei prodotti che li coprano dalla debolezza di altre valute nei confronti del dollaro. Gli investitori europei, al contrario, possono beneficiare dell’apprezzamento del dollaro contro l’euro scegliendo di investire in asset denominati in dollari, senza ricorrere alla copertura”.
Non manca, tuttavia, anche chi predica un po’ di prudenza, come il team valutario di Bank of America Merrill Lynch di New York, secondo il quale il mercato sta scontando un ritmo di apprezzamento del dollaro troppo veloce e la carenza di scommesse ribassiste sulla moneta americana pone gli investitori favorevoli al rialzo del biglietto verde in una posizione molto vulnerabile a qualsiasi cattiva notizia. Il team valutario di Bank of America Merrill Lynch di New York ritiene infatti che le attuali valutazioni del dollaro includano già molte buone notizie sull’economia americana mentre l’analisi dei dati, sebbene migliori rispetto al resto del mondo, hanno mostrato alcuni punti critici ancora del tutto trascurati dal mercato.
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