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Il "Green italiano" crea sviluppo e posti di lavoro

24 Novembre 2014 15:45
financialounge -  Etica Sgr
Dalle tecnologie per la produzione energetica da fonti rinnovabili ai sistemi per il controllo dell’inquinamento e il risparmio energetico, dai biocarburanti alla mobilità sostenibile, dall’isolamento termico in edilizia all’energia eolica, fino ai circuiti per la generazione di energia.

Sono questi alcuni dei settori nei quali si è concentrato oltre il 70% delle domande di brevetto presentate da aziende italiane green tra il 2009 e il 2013. Un settore, quello "verde" che fa quindi sempre più rima in Italia con innovazione: basti pensare che il numero di domande di brevetto green presentate da aziende italiane nel periodo 2009 – 2014, dato previsionale sulla base dell’andamento dei primi tre trimestri dell’anno pubblicato dall’Ufficio europeo dei brevetti, sono state 2.210, pari a circa il 9,5% del totale delle domande italiane pubblicate nello stesso periodo.

Il dato risulta peraltro in controtendenza dal momento che, nel periodo in questione, si è registrato un rallentamento del totale delle domande di brevetto a fronte di un trend di crescita di quelle "verdi". Ma c’è di più. Il Green è uno dei pochi settori italiani che ha ancora grandi potenzialità e che crea posti di lavoro.

“Nel 2013 il settore ha generato in Italia 101 miliardi di euro. I green jobs sono 3 milioni, il 13% del totale. Nel 2014 ci sono state 234mila nuove assunzioni e sono green il 40% delle aziende nuove nate quest’anno” ha infatti sottolineato Marco Giorgino, presidente di VedoGreen e professore ordinario di Finanza Aziendale e di Global Risk Management del Politecnico di Milano.

“I gestori dei comparti azionari dei nostri fondi monitorano costantemente le attività di ricerca e sviluppo in ambito green delle Società nei portafogli. Crediamo infatti che l’innovazione tecnologica sia un driver fondamentale per la creazione di valore per imprese operanti nei più svariati settori, sia a livello di innovazione di prodotto sia di processo. L’impegno delle aziende italiane in ambito green è quindi un fattore da valutare con grande interesse” tiene a sottolineare Federica Loconsolo, responsabile commerciale di Etica Sgr che poi aggiunge: “L’analisi dei profili di innovazione "verde" rientra inoltre nel nostro processo di valutazione socio-ambientale degli emittenti. In questo contesto la capacità delle imprese di innovare dal punto di vista ambientale non è però sufficiente per entrare nei portafogli dei fondi, ma deve essere accompagnata da un profilo di sostenibilità elevato in tutti gli aspetti della gestione aziendale”.
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