idee di investimento

Idee di investimento - Obbligazioni - 24 novembre 2014

24 Novembre 2014 09:20

financialounge -  idee di investimento mercati emergenti mercati obbligazionari
ddito fisso, la strategia da adottare in vista del prossimo anno per gli strategist di UBP consiste nel combinare un portafoglio di tipo «barbell», cioè con due idee contrapposte che, insieme, dovrebbero sviluppare una interessante sinergia con un ottimale profilo di rischio/rendimento. Nell’articolo “2015, ecco le soluzioni di portafoglio per un anno difficile” Christel Rendu de Lint, Head of Global and Absolute Return Fixed Income di UBP delinea perché la strada più efficiente sia quella di allestire un portafoglio composto da due «anime» contrapposte. Nella prima figurano obbligazioni societarie difensive e stabili di qualità denominate in euro: un approccio difensivo per contrastare la cosiddetta «nipponizzazione» della zona euro, ovvero il pericolo di ripercorrere quello che il Giappone ha vissuto negli ultimi 20 anni. La seconda componente, invece, deve esser impostata puntando sui segmenti creditizi a più alto rendimento con solidi fondamentali: dal debito bancario subordinato dei campioni nazionali in Europa e negli Stati Uniti al debito ibrido di società solide non finanziarie fino agli high yield tramite l’uso di CDS.
Questi ultimi, secondo Christel Rendu de Lint, offrono tutti i vantaggi degli high yield in termini di rendimento ma con una liquidità molto superiore all’acquisto diretto di bond ad alto rendimento. “L’high yield nei CDS (Credit default swap) continua a garantire rendimenti allettanti, e i CDS offrono una compensazione per un tasso di default pari a circa il 7% annuo per cinque anni, rispetto al 2% atteso” evidenzia Christel Rendu de Lint che, infine, ma non certo per importanza, propende per una bassa duration di portafoglio per escludere qualsiasi esposizione al rischio tassi.

Michael Gomez, responsabile della gestione mercati emergenti di PIMCO, ha invece esaminato i paesi in via di sviluppo e nell’articolo “Le divergenze dei Paesi emergenti offrono opportunità” spiega come la crescente dispersione delle dinamiche di crescita e delle politiche economiche sia nelle economie sviluppate che in quelle dei paesi in via di sviluppo crei opportunità: in quest’ottica rivela che sta sovrappesando l’America Latina a discapito dell’Est Europa, e punta sulle emissioni di Brasile e Polonia.
“Ci stiamo focalizzando sui tassi locali nei paesi in cui i rendimenti reali sono allettanti, la crescita è più debole e le banche centrali sono inclini a mantenere o persino ridurre i tassi ufficiali. La nostra sovraponderazione del Brasile e della Polonia rientra in questa logica. Nei paesi con profili di crescita più solidi o con un’enfasi sulle riforme per sostenere il settore privato, privilegiamo il debito in valuta estera, incluse le obbligazioni societarie, nonché specifiche valute, in quanto entrambi potrebbero beneficiare degli aumenti dei flussi di capitali con l’attuazione delle riforme. Più in generale, abbiamo sovrappesato l’America latina, dove le politiche economiche sono favorevoli, mentre siamo sottopesati sull’Europa orientale, dove la crescita è stata frenata” puntualizza Michael Gomez.

Restando in tema di mercati emergenti, la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, nell’articolo “Migliori prospettive per il mercato azionario verso fine anno” predilige una maggiore esposizione al debito emerging markets in valuta locale a discapito dei corporate bond euro investment grade. In ambito valutario, continua intanto il deprezzamento della divisa unica europea rispetto al dollaro.

Si tratta, per Joachim Corbach, Head of Commodities and Currencies di Swiss & Global AM, di una conseguenza della crescente divergenza tra l’economia statunitense e quella europea. Lo strategist, nell’articolo “Cambi valutari in un contesto di ripresa divergente” suggerisce di sovrappesare, in particolare, il dollaro canadese, il dollaro statunitense, la corona norvegese e la sterlina britannica.

Infine, una valida soluzione sia per i risparmiatori desiderosi di trovare una solida alternativa all’investimento tradizionale in obbligazioni e sia per coloro che invece sono alla ricerca di un’alternativa alle azioni, è rappresentata dalle obbligazioni convertibili europee. A sostenerlo è Nicolas Delrue, Head of Product Specialists & Convertible Bonds Product Specialist di Union Bancaire Privée (UBP) che nell’articolo “Convertibili, valida alternativa a Borsa e bond” dice: “Per gli investitori alla ricerca di alternative all’investimento tradizionale in obbligazioni, valutazioni attraenti, combinate con un rialzo dei livelli di rendimento a scadenza nel segmento difensivo dei bond convertibili europei, costituiscono dei fattori a sostegno dell’investimento in tale asset class”. Lo specialista poi aggiunge: “Per gli investitori che invece stanno cercando un’alternativa alle azioni, strategie che utilizzano bond convertibili, che solitamente presentano una maggiore reattività ai movimenti azionari, sia a livello globale che europeo, possono consentire un accesso ai mercati azionari con una volatilità ridotta, che riteniamo sia diminuita in maniera eccessiva”.

Trending