High Yield
Bond high yield, perché acquistarli e perché no
14 Novembre 2014 09:20

tassi di interesse del mercato obbligazionario sui minimi storici, le obbligazioni ad alto rendimento (high yield) e a basso rating (cioè di affidabilità reddituale e patrimoniale) rappresentano una delle asset class che tentano di più gli investitori.
Il problema è che si tratta di un investimento ad altissima volatilità, solo un gradino al di sotto di quella in fondi azionari e allineata a quella di un portafoglio bilanciato. Chi avesse investito a inizio anno in un buon fondo obbligazionario high yield globale a rischio di cambio coperto (euro hedged) avrebbe guadagnato finora circa i 3%. Tuttavia avrebbe dovuto sopportare variazioni molto ampie del valore del fondo: +4,98% dal 1 gennaio al 3 luglio, -2,26% fino al 7 agosto, +1,89% fino al 27 agosto, -4,59% al 15 ottobre e da allora un rimbalzo del +2,82%.
Secondo gli esperti obbligazionari proprio l’attuale contesto di estrema volatilità potrebbe favorire interessanti opportunità di ingresso per i risparmiatori capaci di investire sulle correzioni e in grado di individuare gli emittenti con i migliori fondamentali. Capacità che però non tutti gli investitori possiedono; di conseguenza il consiglio è di affidarsi a un buon fondo obbligazionario high yield globale oppure specializzato sui mercati americani del credito: nel settore high yield un tasso di default ai minimi storici e rendimenti così attraenti possono rappresentare non solo una scelta di diversificazione ma una soluzione alla ricerca del rendimento assoluto.
Tra i tanti elementi a favore di un investimento in questa asset class c’è, in primis, il rendimento offerto: in base all’indice BoFa Merrill Lynch US High Yield si attesta attualmente intorno al 6%. Poi, i pericoli di default (fallimento) degli emittenti appaiono limitati nei prossimi due anni poiché molte aziende hanno beneficiato di un’abbondante liquidità per estinguere il loro debito. Infine, è probabile che politiche monetarie della Fed, sebbene meno accomodanti che nel recente passato, siano accompagnate da un miglioramento dello scenario economico con i profitti aziendali sostenuti rispetto al PIL: ciò potrebbe fornire un sopporto alle quotazioni degli high yield.
“Ottobre si è rivelato piuttosto interessante per le obbligazioni high yield. Dopo un inizio mese molto positivo, l’atteggiamento degli investitori è repentinamente cambiato in negativo, in seguito alla revisione delle prospettive di crescita globale e alle pressioni disinflazionistiche nella zona Euro. Il mese si è poi concluso con un forte recupero scaturito dai rassicuranti dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti e dalle dichiarazioni della Federal Reserve. La volatilità vista in ottobre ha portato i rendimenti della categoria, sia in Europa che negli Stati Uniti, a livelli che non si vedevano da tempo, incoraggiando nuovi acquisti da parte di chi era rimasto recentemente in attesa di investire la liquidità disponibile” sottolinea Chiara Bellon, Head of Portfolio Management Italy di Vontobel per la quale l’attuale scenario di crescita economica globale moderata e di tassi sui titoli governativi molto bassi, soprattutto nella zona Euro, resta un ambiente ideale per investire nel comparto degli high yield, in particolare ora che i rendimenti sono saliti e appaiono più attraenti.
“L’attuale livello dei rendimenti (4,5% per l’euro e 5,8% per gli Stati Uniti) è adeguato per compensare per il rischio che caratterizza questo tipo di obbligazioni, tanto più che il tasso di default continua a scendere (2,1% contro il 3,1% di un anno fa). Infine, le banche centrali sia nella zona Euro che in Giappone stanno implementando una politica monetaria espansiva che compenserà il termine dell’azione espansiva della Fed e che continuerà a favorire le obbligazioni ad elevato rendimento” spiega Chiara Bellon.
Il problema è che si tratta di un investimento ad altissima volatilità, solo un gradino al di sotto di quella in fondi azionari e allineata a quella di un portafoglio bilanciato. Chi avesse investito a inizio anno in un buon fondo obbligazionario high yield globale a rischio di cambio coperto (euro hedged) avrebbe guadagnato finora circa i 3%. Tuttavia avrebbe dovuto sopportare variazioni molto ampie del valore del fondo: +4,98% dal 1 gennaio al 3 luglio, -2,26% fino al 7 agosto, +1,89% fino al 27 agosto, -4,59% al 15 ottobre e da allora un rimbalzo del +2,82%.
Secondo gli esperti obbligazionari proprio l’attuale contesto di estrema volatilità potrebbe favorire interessanti opportunità di ingresso per i risparmiatori capaci di investire sulle correzioni e in grado di individuare gli emittenti con i migliori fondamentali. Capacità che però non tutti gli investitori possiedono; di conseguenza il consiglio è di affidarsi a un buon fondo obbligazionario high yield globale oppure specializzato sui mercati americani del credito: nel settore high yield un tasso di default ai minimi storici e rendimenti così attraenti possono rappresentare non solo una scelta di diversificazione ma una soluzione alla ricerca del rendimento assoluto.
Tra i tanti elementi a favore di un investimento in questa asset class c’è, in primis, il rendimento offerto: in base all’indice BoFa Merrill Lynch US High Yield si attesta attualmente intorno al 6%. Poi, i pericoli di default (fallimento) degli emittenti appaiono limitati nei prossimi due anni poiché molte aziende hanno beneficiato di un’abbondante liquidità per estinguere il loro debito. Infine, è probabile che politiche monetarie della Fed, sebbene meno accomodanti che nel recente passato, siano accompagnate da un miglioramento dello scenario economico con i profitti aziendali sostenuti rispetto al PIL: ciò potrebbe fornire un sopporto alle quotazioni degli high yield.
“Ottobre si è rivelato piuttosto interessante per le obbligazioni high yield. Dopo un inizio mese molto positivo, l’atteggiamento degli investitori è repentinamente cambiato in negativo, in seguito alla revisione delle prospettive di crescita globale e alle pressioni disinflazionistiche nella zona Euro. Il mese si è poi concluso con un forte recupero scaturito dai rassicuranti dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti e dalle dichiarazioni della Federal Reserve. La volatilità vista in ottobre ha portato i rendimenti della categoria, sia in Europa che negli Stati Uniti, a livelli che non si vedevano da tempo, incoraggiando nuovi acquisti da parte di chi era rimasto recentemente in attesa di investire la liquidità disponibile” sottolinea Chiara Bellon, Head of Portfolio Management Italy di Vontobel per la quale l’attuale scenario di crescita economica globale moderata e di tassi sui titoli governativi molto bassi, soprattutto nella zona Euro, resta un ambiente ideale per investire nel comparto degli high yield, in particolare ora che i rendimenti sono saliti e appaiono più attraenti.
“L’attuale livello dei rendimenti (4,5% per l’euro e 5,8% per gli Stati Uniti) è adeguato per compensare per il rischio che caratterizza questo tipo di obbligazioni, tanto più che il tasso di default continua a scendere (2,1% contro il 3,1% di un anno fa). Infine, le banche centrali sia nella zona Euro che in Giappone stanno implementando una politica monetaria espansiva che compenserà il termine dell’azione espansiva della Fed e che continuerà a favorire le obbligazioni ad elevato rendimento” spiega Chiara Bellon.
Trending