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Ecco il Diversified Alpha Plus (DAP) Low Volatility

10 Novembre 2014 15:00
financialounge -  crescita economica Diversified Alpha Plus Low Volatility politica monetaria rendimenti
Si chiama Diversified Alpha Plus (DAP) Low Volatility, è nato su una specifica richiesta dei clienti ed è stato sviluppato per conseguire un rendimento obiettivo del 5% nei 12 mesi , con una volatilità del 5% e un beta (correlazione ai movimenti del mercato azionario globale) dello 0,25.
In pratica, le medesime posizioni in portafoglio dello storico fondo DAP ma con percentuali dimezzate: il comparto Diversified Alpha Plus (DAP) prevede infatti un rendimento target annuale del 10% (su un orizzonte temporale d’investimento di 24-36 mesi), una volatilità massima del 10% e un beta dello 0,50.
Il sales team di Morgan Stanley Investment Management (Gianluca Maione, Niccolò Rabitti, Federico Vettore) ha presentato il Diversified Alpha Plus (DAP) Low Volatility in occasione di un incontro a Milano con gli investitori professionali nel corso del quale Sophie Guité, portfolio specialist e membro del team di gestione del fondo Diversified Alpha Plus (DAP) fund, ha esposto l’attuale posizionamento del portafoglio dei fondi DAP.

Sophie Guité , in particolare, ha svelato che le scelte di portafoglio sono attualmente ispirate a tre principali tematiche. Una sorta di «tiro alla fune» tra l’espansione dell’economia USA e la normalizzazione della politica monetaria Fed, da una parte, e, dall’altra, il rallentamento della crescita nel resto del mondo trainato da Cina e paesi emergenti. Le relative implicazioni potrebbero prevedere una posizione lunga (rialzista) sul dollaro USA, la prudenza sui tassi di interesse USA, e una posizione short (ribassista) sulle materie prime, sul renminbi cinese e sulle valute emerging markets.
Il secondo tema riguarda invece la deludente ripresa in Eurozona che si rafforzerà nel 2015 beneficiando della politica monetaria espansiva e degli apporti positivi derivanti dall’indebolimento dell’euro, dal calo del prezzo del petrolio, dai bassi tassi di interesse, e dagli interventi fiscali solo parzialmente contrastati dagli impatti negativi della minor crescita di Cina e paesi emergenti: secondo Sophie Guité questo porta ad assumere tendenzialmente una posizione short sull’euro e lunga sulle azioni dell’Eurozona.
Infine, e siamo alla terza tematica, la ripresa del Giappone post-VAT che deluderà.

La portfolio specialist ha tuttavia tenuto a sottolineare che l’approccio del team di gestione del fondo DAP e del DAP Low Volatility è molto dinamico e tattico (“perché il timing è essenziale”), pronto cioè a cogliere tutte le opportunità ma anche a smobilizzare gli investimenti ritenuti non più proficui. Per esempio, se a fine ottobre l’esposizione netta nel fondo DAP nelle azioni europee era pari al 22,7%, in questa prima settimana di novembre è già scesa al 15% con l’intenzione di azzerarla nei prossimi giorni: pronti però a rientrare tempestivamente, e in modo significativo, qualora i dati macro economici della zona euro e, soprattutto, gli utili aziendali europei, fornissero supporti più solidi.
La flessibilità e la rapidità di assumere decisioni di portafoglio rende i due comparti, il DAP e il nuovo DAP Low Volatility, in virtù anche del rigoroso controllo della volatilità, particolarmente apprezzati dagli investitori che li possono sottoscrivere con due finalità: sia come investimento «core», al fine i stabilizzare i rendimenti di un portafoglio più ampio e renderli meno imprevedibili, sia come componente di una strategia di allocazione opportunistica in cui il gestore individua occasioni di investimento aggiuntive con rendimenti non correlati a quelli di mercato e al resto del portafoglio.
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