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Un mese per imparare sul campo il concetto di rischio

16 Ottobre 2014 14:10

financialounge -  emotività Fondi azionari Fondi bilanciati Fondi obbligazionari tassi di interesse
tassi di interesse dei bond ai minimi storici e prossimi allo zero anche i piccoli risparmiatori, abituati al “comodo” titolo di stato acquistato e mantenuto fino a scadenza, prendono in esame l’investimento in asset e fondi più rischiosi.
In questo caso la domanda d’obbligo è: quanto rischio si è disposti a correre?

Le risposte, ovviamente, sono le più disparate e cambiano molto a livello soggettivo perché ogni investitore ha un personale giudizio del rischio. Un aiuto pratico, sebbene non esaustivo, può giungere dalla lettura delle performance degli indici dei fondi comuni nell’ultimo mese (dal 12 settembre al 13 ottobre), caratterizzato da una forte correzione delle Borse di tutto il mondo. Infatti, a fronte di un -1,17% dell’indice generale dei fondi, quelli azionari hanno lasciato sul parterre il 6,14%, i bilanciati il 2,44%, gli obbligazionari lo 0,19% e i monetari solo lo 0,05%. Perdite che hanno inevitabilmente finito con lo stravolgere anche le performance degli ultimi 12 mesi che vedono i fondi bilanciati in testa con un rendimento del +5,50%, seguiti dagli obbligazionari (+4,91%), dagli azionari (+4,65%) e, in coda, dai monetari (+0,3%).

Se però si osservano i rendimenti a tre anni, cioè l’orizzonte temporale consigliato per una valutazione più accurata dei fondi comuni diversi da quelli di liquidità, si scopre che i fondi azionari vantano un +31,98%, i bilanciati un +23,28% e gli obbligazionari un +16,24%: i monetari, invece, non sono andati oltre il 4,01%. Per quanto riguarda poi i fondi obbligazionari, è opportuno ricordare che tra il 23 maggio 2013 e il 26 giugno 2013, cioè in soli 34 giorni, in concomitanza con il rialzo dei tassi di interesse lungo tutta la curva obbligazionaria nelle diverse aree valutarie del mondo, l’indice di categoria lasciò sul campo quasi tre punti percentuali (-2,83% per la precisione).

In conclusione possiamo dire che, il risparmiatore che non intende correre rischi deve accontentarsi dei tassi vicino allo zero del mercato monetario: dovrebbe così scongiurare il pericolo di subire profonde perdite ma non riuscirà probabilmente nemmeno a pareggiare il conto con la modesta inflazione di questa fase. L’investitore che accetta qualche rischio in più per cercare di catturare un rendimento più cospicuo, deve essere conscio che potrebbe incorrere in perdite anche importanti in un solo mese, come quelle degli ultimi 30 giorni o, nel caso di un rialzo dei tassi di interesse, come quelle del periodo maggio – giugno 2013.
Solo questa consapevolezza gli eviterà di assumere decisioni emotive che rischiano di compromettere i sacrifici che comporta risparmiare.

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