Fondi azionari
Hi tech, quotazioni in picchiata ma target price in rialzo
15 Ottobre 2014 15:55
Nelle ultime due settimane i listini azionari hanno accusato una forte correzione. Un trend che non ha risparmiato i titoli dell’alta tecnologia: il Nasdaq Composite, infatti, segna un -5,25% tra la chiusura di venerdi 26 settembre e quella di venerdi scorso.
È tuttavia interessante notare che, nello stesso arco di tempo, i prezzi obiettivo degli analisti di settore (cioè il valore che le quotazioni dei titoli potrebbero raggiungere nei prossimi 12 mesi se le previsioni degli esperti fossero rispettate) sono aumentati di poco più di un punto percentuale, facendo aumentare l’upside potenziale (la differenza tra il prezzo obiettivo e la quotazione attuale di mercato) dal +15, 9% medio del 26 settembre al +17,1% di venerdi scorso.
Tra l’altro, benché si tratti di una media, soltanto tre tra i 21 titoli hi tech più importanti quotati al NYSE e al Nasdaq a Wall Street hanno accusato una contrazione del prezzo obiettivo: Texas Instruments (-0,3%), Ibm (-0,9%) e Mattel (-3,0%). Al contrario possono vantare un aumento del target price medio degli analisti di settore doppio rispetto alla media i titoli HP (+5,3%), Symantec (+3,2%), eBay (+2,7%), e Alibaba (+2,4%). Alla luce dei cambiamenti avvenuti nelle ultime due settimane, figurano sette titoli che mostrano un potenziale apprezzamento del prezzo superiore al 20% nei prossimi 12 mesi: Marvel Tech (prezzo obiettivo a 16,52 dollari per azione pari al +35,5% rispetto alla quotazione di chiusura di venerdi scorso), Sandisk (113,6 dollari, +32,05), Adobe System (80,1 dollari, +26,6%), Amazon.com (392,9 dollari, +26,2%), Linkedin (239,8 dollari, +23,5%), Google (674,6 dollari, +21,5%) e HP (40,3 dollari, +20,2%).
Occorre tuttavia fare molta attenzione perché, le quotazioni di Borsa sono strettamente collegate alle previsioni sugli utili futuri e, in particolare per i titoli dell’alta tecnologia che sono scambiati con un rapporto prezzo/utile superiore alla media (cioè 20 volte i profitti attesi per il 2015 rispetto a 16 dell’S&P500): è sufficiente un profit warning (ovvero un allarme sugli utili aziendali che annuncia un probabile rallentamento dei profitti) per scatenare un crollo delle quotazioni.
Per questo motivo una valida alternativa per investire in un settore dalle alte potenzialità di guadagno a medio lungo termine consiste nel sottoscrivere un buon fondo azionario tecnologico che diversifica il portafoglio in decine di società hi tech.
È tuttavia interessante notare che, nello stesso arco di tempo, i prezzi obiettivo degli analisti di settore (cioè il valore che le quotazioni dei titoli potrebbero raggiungere nei prossimi 12 mesi se le previsioni degli esperti fossero rispettate) sono aumentati di poco più di un punto percentuale, facendo aumentare l’upside potenziale (la differenza tra il prezzo obiettivo e la quotazione attuale di mercato) dal +15, 9% medio del 26 settembre al +17,1% di venerdi scorso.
Tra l’altro, benché si tratti di una media, soltanto tre tra i 21 titoli hi tech più importanti quotati al NYSE e al Nasdaq a Wall Street hanno accusato una contrazione del prezzo obiettivo: Texas Instruments (-0,3%), Ibm (-0,9%) e Mattel (-3,0%). Al contrario possono vantare un aumento del target price medio degli analisti di settore doppio rispetto alla media i titoli HP (+5,3%), Symantec (+3,2%), eBay (+2,7%), e Alibaba (+2,4%). Alla luce dei cambiamenti avvenuti nelle ultime due settimane, figurano sette titoli che mostrano un potenziale apprezzamento del prezzo superiore al 20% nei prossimi 12 mesi: Marvel Tech (prezzo obiettivo a 16,52 dollari per azione pari al +35,5% rispetto alla quotazione di chiusura di venerdi scorso), Sandisk (113,6 dollari, +32,05), Adobe System (80,1 dollari, +26,6%), Amazon.com (392,9 dollari, +26,2%), Linkedin (239,8 dollari, +23,5%), Google (674,6 dollari, +21,5%) e HP (40,3 dollari, +20,2%).
Occorre tuttavia fare molta attenzione perché, le quotazioni di Borsa sono strettamente collegate alle previsioni sugli utili futuri e, in particolare per i titoli dell’alta tecnologia che sono scambiati con un rapporto prezzo/utile superiore alla media (cioè 20 volte i profitti attesi per il 2015 rispetto a 16 dell’S&P500): è sufficiente un profit warning (ovvero un allarme sugli utili aziendali che annuncia un probabile rallentamento dei profitti) per scatenare un crollo delle quotazioni.
Per questo motivo una valida alternativa per investire in un settore dalle alte potenzialità di guadagno a medio lungo termine consiste nel sottoscrivere un buon fondo azionario tecnologico che diversifica il portafoglio in decine di società hi tech.
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