Contatti

Azad Zangana

Cosa ci attende dopo il NO al referendum in Scozia

19 Settembre 2014 12:00
financialounge -  Azad Zangana mercati valutari referendum Regno Unito Scozia Unione europea
L’esito del referendum in Scozia, con la netta affermazione del fronte del NO, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai mercati finanziari ma ha anche permesso di evitare un potenziale grande caos che avrebbe potuto scatenarsi nel caso della vittoria del SÌ.

“A questo punto, l’attenzione può ritornare sul potenziamento della forte ripresa economica già in atto con la Bank of England che, probabilmente, spingerà per un rialzo dei tassi di interesse a inizio del 2015, in assenza di incertezza politica” sottolinea Azad Zangana, European Economist di Schroders nel suo commento sui risultati del voto che ha visto una larga partecipazione (l’affluenza stimata si attesta all’84,5%) e una prevalenza del fronte degli unionisti (55,4% circa, un vantaggio più ampio di quanto segnalato dai sondaggi pre-voto).
La valuta britannica è subito risalita da 1,62 contro dollaro USA di inizio settimana fino a 1,65 questa mattina: le prospettive di mesi di complicati negoziati, incertezza sulla suddivisione del debito e dei beni nazionali, nonché il problema della valuta di una Scozia indipendente, hanno pesato sulla fiducia degli investitori nelle ultime settimane, soprattutto quando i sondaggi hanno mostrato i due fronti molto vicini nelle urne.

“Ora, Westminster dovrebbe devolvere più poteri alla Scozia, dopo la promessa fatta dai leader dei principali partiti politici poco prima del referendum. La variabilità dei tassi dell’imposizione fiscale potrebbe introdurre distorsioni a livello micro, ma sull’economia in generale dovrebbe avere un impatto limitato. Il risultato della consultazione di ieri, unitamente all’ulteriore cessione di poteri, rende un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia molto improbabile. Tuttavia, gli investitori di lungo termine saranno ora consci del rischio di secessione e potrebbero chiedere un premio per il rischio in futuro, per le operazioni con asset scozzesi” puntualizza Azad Zangana per il quale il proseguimento dell’Unione significa anche una riduzione del rischio di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sebbene questo resti significativo: gli scozzesi sono infatti maggiormente a favore della permanenza nell’UE, rispetto al resto degli abitanti del Regno Unito.
Share:
Trending