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PIL emerging markets, in rialzo l’India e in ribasso il Brasile

12 Settembre 2014 15:05
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Mentre l’Europa arranca, i paesi emergenti continuano a registrare tassi di crescita economica invidiabili. O meglio, alcuni emerging markets.

Infatti se l’India ha chiuso il primo trimestre fiscale 2014 a un +5,7% su base annua, il dato migliore degli ultimi due anni, il Brasile è finito in recessione tecnica: dopo il -0,2% del PIL del primo trimestre si è aggiunto un -0,6% nel secondo.
Tuttavia, non sempre il PIL determina l’andamento del mercato azionario del paese. L’esempio più eclatante è quello della Cina che, nonostante una crescita annua ad un rimo del 7,5% (dopo incrementi del PIL anche superiori all’8% negli ultimi anni) evidenzia un ritardo del 33% dello Shanghai Composite index dal proprio massimo degli ultimi 5 anni e addirittura sotto di oltre il 60% dal massimo storico dell’ottobre 2007.

Ecco perché è sempre consigliato approfondire la conoscenza del paese al di là dell’andamento della crescita economica. In India, per esempio, gli asset manager guardano con attenzione alle riforme strutturali del paese dopo che, per la prima volta in 30 anni, un unico partito ha la maggioranza in Parlamento: ciò potrebbe portare all’attuazione delle norme capaci di rilanciare un Paese che vanta un enorme potenziale ancora inespresso. È vero che le aspettative sono elevate ma è altrettanto vero che questa fase di riforme coincide con una di debolezza strutturale degli utili: se le norme capaci di rilanciare il paese nel medio lungo termine, il mercato azionario dell’India dovrebbe registrare revisioni al rialzo dei profitti e un rivalutazione complessiva delle valutazioni delle società quotate.

Per quanto riguarda il Brasile, invece, il focus è sulle prossime elezioni presidenziali (ottobre 2014) che potrebbero rappresentare un driver per il cambiamento puntando, in particolare, sulle infrastrutture. Dopo il rinnovamento degli aeroporti (indispensabili per i Mondiali di calcio), è ora necessario uno sviluppo strutturale per strade, porti e ferrovie. D’altra parte gli investimenti pubblici in infrastrutture sono poco al di sopra del 2% del PIL, uno dei livelli più contenuti tra tutti i principali emerging markets. Le elezioni politiche potrebbero poi portare riforme nel sistema fiscale del Paese e l’introduzione di misure più favorevoli al business capaci di invogliare gli investimenti interni e attrarre i capital esteri. Il Brasile vanta peraltro alcuni dei migliori team manageriali al mondo e inoltre molte delle società quotate esprimono elevati livelli di corporate governance con l’obiettivo di soddisfare i più elevati standard internazionali: la qualità delle aziende brasiliane costituisce una forte motivazione per investire nel Paese.

In tutti i casi resta interessante riportare di seguito le revisioni delle stime sulla crescita del PIL dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India,Cina) da parte del team di economisti di Schroders e in particolare di Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders che riflettono i diversi rischi geopolitici e alcune sorprese legate ai dati macro.

Cina
La crescita del PIL cinese è stata rivista al rialzo, al 7,3% per il 2014, grazie ai diversi pacchetti di stimoli decisi dal Governo e dal costante impegno sul target del 7,5% per l’anno in corso, elementi che hanno dato sostegno all’attività economica. Dato il contesto di bassa inflazione, potrebbe essere deciso un ulteriore stimolo, sul fronte monetario.

Brasile
I dati relativi all’economia brasiliana si sono rivelati più deboli rispetto alle attese ed è difficile prevedere un miglioramento per quest’anno. Al contempo, sul fronte elettorale, Marina Silva costituisce ora una vera minaccia per l’attuale presidente, Dilma Rousseff. Una vittoria di Silva costituirebbe un miglioramento rispetto a Rousseff, ma la reazione dei mercati è difficile da anticipare. Abbiamo dunque tagliato le nostre stime per la crescita del PIL brasiliano allo 0,6% nel 2014 e all’1% nel 2015.

India
Il progresso del nuovo Governo Modi nell’attuazione delle riforme sarà fondamentale per l’economia Indiana. Per l’anno in corso, uno scenario di crescita in graduale miglioramento resta il nostro scenario base, con rischi al rialzo legati alla performance delle esportazioni. Tuttavia, la politica monetaria sembra destinata a restare un peso per l’economia, sotto la guida del governatore della Banca Centrale, Raghuram Rajan, che mantiene un profilo da “falco”. Ci aspettiamo il primo taglio dei tassi di interesse nel terzo trimestre del 2015.

Russia
L’escalation della crisi in Ucraina e le sanzioni a essa legate hanno fortemente pesato sulle prospettive di crescita dell’economia russa, mentre le sanzioni imposte da Mosca stessa sulle importazioni produrranno probabilmente un’impennata dell’inflazione dei beni alimentari. Per queste ragioni, stimiamo una crescita dello 0,2% nel 2014 e dello 0,5% nel 2015.
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