Fondi obbligazionari
Asset manager, in agosto pochi movimenti di portafoglio
11 Settembre 2014 16:20

stato per le tensioni geopolitiche internazionali, dal conflitto Russia – Ucraina agli scontri a Gaza fra palestinesi e israeliani, dall’instabilità in Iraq alla guerra in Siria fino alla sempre più delicata situazione in Libia.
Oppure perché è meglio aspettare un pò per capirne di più sulle prossime mosse da parte della BCE e della Fed. O, molto più semplicemente, perché in agosto è consuetudine rimandare a settembre le possibili decisioni sui portafogli.
Resta il fatto che gli asset manager attivi in Italia hanno preferito mantenere praticamente inalterate le scelte di portafoglio nell’ottavo mese dell’anno. È quanto risulta in base ai dati raccolti da Reuters nel consueto sondaggio condotto fra alcune primarie case d’investimento che operano nel nostro paese tra le quali BNP Paribas Investment Partners, Credit Suisse AM, Pioneer Investments e Schroders.
Tuttavia, se da un lato emerge una sostanziale stabilità delle allocazioni nelle principali asset class nel mese di agosto, al contempo si nota un progressivo incremento del peso degli asset alternativi (rispetto ad azioni, bond, cash e immobili): secondo gli addetti ai lavori, questa tendenza potrebbe essere ricondotta alla ricerca di un reddito costante, obiettivo peraltro sempre più complesso soprattutto in un contesto di mercato che vede i tassi di interesse del mercato obbligazionario schiacciati sui minimi.
Dal confronto tra le posizioni di portafoglio di luglio e quelle di agosto affiora che nell’ottavo mese la quota di investimenti azionari è salita dal 44,5% al 45,1%, mentre sia quella in obbligazioni (dal 39,5% al 39,3%) che in strumenti monetari e di liquidità (dall’8,1% al 7,6%) sono scese: stabile, infine l’esposizione all’immobiliare (0,4% del totale).
Sul versante azionario, a fronte di un sovrappeso nei settori finanziario e tecnologico, emerge un sottopeso dei ciclici (beni materiali, utilities e beni di consumo di prima necessità) sebbene ci siano asset manager che dichiarino di privilegiare in questa fase lo stock picking, ovvero la scelta rigorosa dei singoli titoli a prescindere dalla Borsa e dal settore di appartenenza.
Nell’ambito invece del portafoglio obbligazionario risulta aumentata l’esposizione ai titoli di Stato italiani mentre è diminuito il peso verso le emissioni corporate bond investment grade.
Oppure perché è meglio aspettare un pò per capirne di più sulle prossime mosse da parte della BCE e della Fed. O, molto più semplicemente, perché in agosto è consuetudine rimandare a settembre le possibili decisioni sui portafogli.
Resta il fatto che gli asset manager attivi in Italia hanno preferito mantenere praticamente inalterate le scelte di portafoglio nell’ottavo mese dell’anno. È quanto risulta in base ai dati raccolti da Reuters nel consueto sondaggio condotto fra alcune primarie case d’investimento che operano nel nostro paese tra le quali BNP Paribas Investment Partners, Credit Suisse AM, Pioneer Investments e Schroders.
Tuttavia, se da un lato emerge una sostanziale stabilità delle allocazioni nelle principali asset class nel mese di agosto, al contempo si nota un progressivo incremento del peso degli asset alternativi (rispetto ad azioni, bond, cash e immobili): secondo gli addetti ai lavori, questa tendenza potrebbe essere ricondotta alla ricerca di un reddito costante, obiettivo peraltro sempre più complesso soprattutto in un contesto di mercato che vede i tassi di interesse del mercato obbligazionario schiacciati sui minimi.
Dal confronto tra le posizioni di portafoglio di luglio e quelle di agosto affiora che nell’ottavo mese la quota di investimenti azionari è salita dal 44,5% al 45,1%, mentre sia quella in obbligazioni (dal 39,5% al 39,3%) che in strumenti monetari e di liquidità (dall’8,1% al 7,6%) sono scese: stabile, infine l’esposizione all’immobiliare (0,4% del totale).
Sul versante azionario, a fronte di un sovrappeso nei settori finanziario e tecnologico, emerge un sottopeso dei ciclici (beni materiali, utilities e beni di consumo di prima necessità) sebbene ci siano asset manager che dichiarino di privilegiare in questa fase lo stock picking, ovvero la scelta rigorosa dei singoli titoli a prescindere dalla Borsa e dal settore di appartenenza.
Nell’ambito invece del portafoglio obbligazionario risulta aumentata l’esposizione ai titoli di Stato italiani mentre è diminuito il peso verso le emissioni corporate bond investment grade.
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