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International Editor's Picks - 08 settembre 2014

8 Settembre 2014 09:30
financialounge -  BCE Commerzbank International Editor's Picks mercati obbligazionari settore bancario Testamento biologico
Testamento biologico. Se ne parla pochissimo in Europa e in Italia, molto sulla stampa americana. Attenzione: parliamo di banche, non esseri umani. In inglese si chiama “living wills” e secondo i regolatori americani dovrebbe contenere i piani delle banche per garantire la sopravvivenza in caso di crisi senza ricorrere a fondi pubblici. Il WSJ ne analizza contraddizioni e misteri. Il più grande è il fatto che i regolatori vorrebbero che una grande banca, nel momento in cui diventa insolvente, fosse comunque in grado di svolgere alcune funzioni critiche, ma non dicono quali siano. Più trenchant USA Today secondo cui i testamenti biologici delle banche resteranno nell’attuale stato di vaghezza sono destinati a restare “lettera morta”.

Per sapere che Mario Draghi è credibile e creduto dai mercati, basta aprire un qualunque giornale internazionale. La differenza con i suoi predecessori Duisemberg e Trichet (che nella primavera del 2011 ebbe la bella idea di alzare i tassi mentre stava montando la crisi del debito che quasi faceva saltare l’euro) è abissale. Ma, leggiamo sul New York Times, è la BCE stessa che deve guadagnare credibilità come istituzione, e dimostrarsi capace di conseguire l’obiettivo di far risalire l’inflazione che si è data. Un compito non facile, anche perché storicamente le banche centrali la reputazione sui mercati se la sono costruita combattendo l’inflazione, come dimostra la leggenda del presidente della Fed Paul Volcker, non facendola rinascere. Che si possa battere l’inflazione alzando i tassi è certo, lo insegna la storia, che si possa far resuscitare abbassandoli anche sotto zero per ora è solo teoria.

Il capo della Commerzbank Blessing scrive su Handesblatt che gli euro-bond non sarebbero una cattiva idea. Il governo tedesco, che di Commerzbank è azionista con il 17% dopo averla salvata nel dopo-Lehman, gli tira le orecchie con le mani del viceministro delle Finanza Kampeter: Blessing farebbe meglio a concentrarsi sul suo lavoro di CEO e non interferire in materie politiche. Subito dà man forte al governo di Angela Merkel il numero uno di Deutsche Bank Jain a cui non sembra vero dare addosso al rivale con l’aiuto di Berlino: è meglio che il debito continuino a emetterlo i singoli paesi. Forse però il povero Blessing tutti i torti non li aveva. Se ci fossero stati gli euro-bond magari la Germania avrebbe risparmiato i 18 miliardi spesi per salvare Commerzbank.
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