BCE

Euro, ecco perché la discesa potrebbe continuare

21 Agosto 2014 09:30

financialounge -  BCE crescita economica euro Eurozona mercati valutari
Mody, docente di Economia presso l’Università di Princeton negli Stati Uniti e ricercatore dell’Istituto Bruegel di Bruxessel in Belgio, raccomanda da tempo un’azione internazionale, cui partecipi l’Italia, per indebolire l’euro oggi molto forte se comparato con la debole Eurozona.
Non a caso, gli esperti di Morgan Stanley Research ritengono che la divisa unica europea sia destinata a indebolirsi nei prossimi 12 mesi fino a scendere, nei confronti del dollaro americano, a quota 1,20, cioè il 10 per cento circa in meno dell’attuale fixing.

In tutti i casi, il cambio dell’euro risulta in calo da inizio anno con le principali divise estere. In particolare il valore della moneta unica europea è in contrazione fino a un punto e mezzo percentuale circa rispetto al franco svizzero (-1,4%), al dollaro canadese (-0,8%), al renminbi cinese (-1,4%) e alla corona norvegese (-1,6%); la svalutazione è di circa tre punti percentuali nel confronto del dollaro statunitense (-3,0%), della sterlina inglese (-3,8%), del dollaro di Hong Kong (-3,1%), del peso messicano (-3,0%) e della lira turca (-2,6%) e di circa sei punti percentuali rispetto allo yen giapponese (-5,4%), alla rupia indonesiana (-6,8%), al dollaro neozelandese (-6,2%), al won sudcoreano (-5,9%) e al bath tailandese (-5,7%).
Uniche eccezioni, in controtendenza, i cambi verso le divise dell’Ungheria (+5, 3%), della Russia (+6,0%), della Svezia (+3,7%), della Repubblica Ceca (+1,5%) e della Polonia (+0,6%) rispetto alle quali l’euro si è invece rivalutato da inizio anno.

Un trend, quello delineato dalla divisa dell’Eurozona, che dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi per tre ordini di motivi:

1) Crescita economica debole dell’Eurozona;
2) Intervento da parte della BCE per contrastare i pericoli della deflazione con il ricorso di un allentamento quantitativo europeo;
3) Minori flussi di investimento provenienti dall’estero in quanto gli investitori (in particolare quelli americani) ritengono ora l’area euro meno attraente rispetto a 12-24 mesi fa.

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