Europa

High yield, il Vecchio Continente sorpassa gli Stati Uniti

20 Agosto 2014 09:30

financialounge -  Europa High Yield livello di rischio politica monetaria settore bancario USA
imo semestre di quest’anno le emissioni obbligazionarie ad alto rendimento (high yield) europee hanno registrato un balzo del +34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno totalizzando 113 miliardi di euro: un controvalore che ha superato quello dei bond high yield Usa fermi a 111,8 miliardi.
Un trend che è continuato nel mese di luglio portando il totale del Vecchio Continente a quota 135,6 miliardi contro i 130 miliardi dei bond ad alto rendimento degli States.

Un apporto consistente al bottino europeo lo hanno fornito l’Italia (16 miliardi di bond emessi) e la Spagna (12 miliardi) mentre a livello settoriale sono state le banche gli emittenti più dinamici incrementando di oltre tre volte i volumi di high yield collocati sul mercato: a determinare questo boom di bond ad alto rendimento bancario hanno concorso sia il rafforzamento della base patrimoniale per i prossimi Aqr e stress test della BCE e sia per effetto del downgrade di diversi istituti scesi dal rating investment grade (IG) all’high yield.

Secondo gli esperti, il trend delle emissioni high yield dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi ma, dal punto di vista dell’investitore, questo contesto mostra alcune implicazioni.

1) È vero che il tasso di default (fallimento) del segmento high yield è sui minimi storici del 2% (e in Europa addirittura sotto tale percentuale) ma i rischi sono in aumento ed è quindi indispensabile saper effettuare una rigorosa selezione degli emittenti.

2) Se è vero che in caso di un rialzo dei tassi di interesse tra l1’% e l’1,50%, i tassi di rendimento degli high yield americani (5,2%) risultano più elevati rispetto a gli omologhi europei (3,7%), è altrettanto vero che le diverse dinamiche della politica monetaria della Fed (meno accomodante) e della BCE (tendenzialmente più espansiva) depongono a favore dell’alto rendimento europeo.

3) Il settore high yield è tra quelli che ha espresso le migliori performance negli ultimi 3 e 5 anni e quindi, sebbene soprattutto in Europa conservi margini per ulteriori riduzioni degli spread, è destinato a registrare un aumento, anche significativo, della volatilità che, in particolare nei brevi periodi, può esporre gli investitori a correzioni piuttosto consistenti.