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Bond convertibili, le condizioni macro sono favorevoli

31 Luglio 2014 14:16
financialounge -  convertibili Europa Fondi obbligazionari High Yield inflazione Jonathan Stanford Regno Unito USA
Esiste attualmente un supporto significativo per i bond convertibili grazie alle condizioni macro economiche globali mentre i titoli azionari, che fanno da traino a questa tipologia di obbligazioni in uno scenario di rialzo, dovrebbero trarre vantaggio dai bassi rendimenti messi a disposizione sia dai bond investment grade, sia da quelli high-yield.

È un contesto sostanzialmente favorevole alle convertibili quello delineato nella sua analisi di mercato da Jonathan Stanford, Senior Fund Manager, GAM Star (Lux) – Convertible Alpha che parte dalle obbligazioni ad alto rendimento e dall’inflazione per inquadrare i rischi e le possibili opportunità nel reddito fisso.

“I rendimenti sui bond high-yield europei hanno toccato il livello più basso in un decennio, portando il rendimento medio su questi titoli al di sotto di quello del dividend yield medio offerto sulle azioni europee. Nel frattempo, l’inflazione ha raggiunto il 2% negli Stati Uniti, in rialzo dall’1,6% di gennaio, ma la Federal Reserve non sembra preoccupata. Analogamente, nel Regno Unito l’ultimo dato sull’inflazione core è pari al 2%, contro quello atteso dell’1,7%. A nostro parere la crescita globale sta leggermente migliorando, nonostante i dati bassi relativi alla produzione industriale, che ora dovrebbero risalire dopo aver toccato il fondo. Inoltre, con la disoccupazione in calo, tutto ciò sembra in qualche modo stridere con un contesto di tassi di interesse piatti, in particolare sulla parte lunga della curva” fa presente Jonathan Stanford per il quale è possibile che ci si stia avvicinando a una sorta di resa dei conti nei mercati del reddito fisso.

“Ci sono già stati alcuni problemi nei mercati del credito europei, in particolar modo in Portogallo, con l’Espirito Santo Group che ha attuato forti svalutazioni delle posizioni prese su società parte del gruppo. Tale situazione, però, non è vista come un rischio sistemico in Portogallo, in quanto il Governo ha chiarito di non voler interferire. Un aumento di capitale da fonti private dovrebbe essere realizzabile, dato l’attuale basso valore contabile del titolo” puntualizza Jonathan Stanford.

Allargando la visuale, il fund manager nota che il mercato primario per i bond convertibili è stato molto attivo, con 15 emissioni europee solo nel mese di giugno. Da inizio anno, l’asset class ha visto 55 miliardi di dollari di emissioni, tra cui alcune molto rilevanti di società come DP World, Alcatel e STM. Infatti, il mercato ha già superato il livello di emissioni di tutto il 2013 e, di conseguenza, le valutazioni delle convertibili europee si sono notevolmente ridotte.

“Attualmente, i bond stanno scambiando al fair value, con l’Asia ex-Japan che sembra conveniente. L’indice Merrill Lynch Global Convertibles ha un rendimento a scadenza negativo del -2,7%, con una duration di 1,9. Inoltre, nella prima parte dell’anno, abbiamo visto poche occasioni per generare alpha nel mercato delle convertibili. Ci sono state molto poche operazioni di M&A: ciò in qualche modo ha fatto sì che sia il mercato azionario, sia quello obbligazionario restassero ai margini. Ma ora le condizioni macro giocano a favore delle convertibili” conclude Jonathan Stanford.
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