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Christophe Bernard

Idee di investimento - Azioni - 14 luglio 2014

14 Luglio 2014 09:40
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“Per il momento non vediamo motivo di modificare il nostro sovrappeso nelle attività rischiose e, in particolare, nei mercati azionari, ma osserviamo attentamente le valutazioni e i punti di svolta della politica monetaria. Al contempo consigliamo ai clienti di comprare una certa protezione da potenziali correzioni dei mercati azionari: la volatilità è infatti ai minimi storici e il prezzo delle posizioni di copertura è oggi molto interessante” è questo il suggerimento che Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel si sente di dare nell’articolo “Due rischi: interventi sui tassi e impennata del greggio”.

Joost Van Leenders di BNP Paribas Investment Parners, dal canto suo, preferisce invece mantenere una ponderazione neutra nel comparto azionario a livello globale, e una posizione sovrappesata nell’area dell’euro rispetto al Regno Unito come spiega all’interno dell’articolo “Sovrappesiamo le azioni della zona Euro rispetto a UK”: “Questa scelta potrebbe apparire singolare, dato che l’economia d’oltremanica sta andando molto meglio rispetto a quella del continente, ma riteniamo che le imprese della zona euro dispongano di margini più ampi per ottenere un rialzo degli utili. Inoltre, i nostri esperti hanno trovato poco convincente il recente miglioramento delle stime reddituali deciso dagli analisti per le società britanniche. Infine, la normalizzazione della politica monetaria della Gran Bretagna e degli USA dovrebbe avere effetti postivi sui profitti delle imprese europee, e ciò ci induce a ritenere che i multipli di mercato nell'area dell'euro (in particolare il P/E, cioè il rapporto prezzo - utili) possano migliorare in misura maggiore rispetto al Regno Unito”.

Per chi volesse investire nel Vecchio Continente, ci sono da segnalare due nuovi comparti lanciati ora da Schroders in Italia grazie all’acquisizione della società Cazenove Capital, che è andata a rafforzare soprattutto il segmento dei fondi azionari long / short. Questi ultimi sono i prodotti del risparmio gestito che, rispettando regole di massima trasparenza e liquidità, hanno in portafoglio contemporaneamente sia posizioni in titoli ritenuti sottovalutati e pronti al rialzo (long) che esposizioni al ribasso (short) su azioni che sono sopravvalutate e destinate alla correzione. I due fondi, le cui caratteristiche sono spiegate nell’articolo “Azionario europeo, l’unione fa la forza” sono lo Schroder ISF European Equity Absolute Return, gestito da Steve Cordell, e Schroder ISF European Alpha Absolute Return, sotto la guida di Lionel Rayon.

Nel frattempo Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, nell’articolo “Più azioni di energia e finanza, e, selettivamente, dell’hi-tech” ribadisce la sua posizione: “Come abbiamo sottolineato nelle ultime settimane, le azioni non sono a buon mercato, ma crediamo che possano salire moderatamente a un livello più alto nella seconda metà dell’anno in virtù del continuo miglioramento economico. Saremmo favorevoli verso i titoli ciclici più sensibili alla crescita economica, in quanto sono in grado di beneficiare al meglio del ritrovato ritmo degli Stati Unit. In particolare, vediamo opportunità nel settore energia e nei finanziari, nonché in selezionati titoli del settore della tecnologia”.

Proprio la rigorosa selezione dei titoli hi tech rappresenta la specialità di Mark Hawtin, gestore del fondo GAM Star Technology di GAM il quale ritiene che la contro-rotazione sarà alimentata dalle società growth (le imprese caratterizzate da tassi di crescita elevati e che preferiscono reimpiegare anno per anno gli utili in nuovi investimenti), che mostreranno chiaramente al mercato le proprie credenziali. La rotazione di cui parla Mark Hawtin è quella avvenuta sui mercati azionari tra marzo e maggio che ha comportato uno spostamento di interesse da parte degli investitori dai titoli ciclici e ad alta crescita verso quelli difensivi. Mark Hawtin, nell’articolo “In attesa della contro-rotazione del settore tech” entra anche nei particolari dei temi d’investimento in portafoglio:
“La strategia, i temi e i trend per noi principali restano invariati e continuano ad assicurare una forte crescita. Ma il modo in cui il nostro pensiero d’investimento si è sviluppato si riflette nell’evoluzione dei nostri temi core, che diventano vere e proprie “piattaforme” su cui basare nuovi sviluppi. Quindi, per esempio, i temi del mobility, del cloud e dell’Internet of Things sono ora diventati delle tecnologie a livello di piattaforma per nuove evoluzioni, come l’e-commerce personalizzato e mirato (si veda ad esempio Facebook con la pubblicità mirata), le tecnologie per l’istruzione (che beneficiano di un tasso di investimenti in forte crescita), lo sviluppo di applicazioni e la digitalizzazione dei dispositivi mobili, le tecnologie indossabili e la sicurezza cibernetica”.

Infine, per gli investitori con un profilo di rischio superiore alla media e con un elevato grado di accettazione delle oscillazioni di mercato, potrebbe essere interessante ascoltare la raccomandazione di Pavel Laberko, Head of Russian Equities di Union Bancaire Privée (UBP), che, nell’articolo ”Russia, in Borsa il bicchiere è mezzo pieno” suggerisce di non affrettarsi a prendere profitti, poiché potrebbero essercene ancora altri da cogliere. “Il mercato azionario russo rimane fortemente conveniente, inoltre è ancora in ritardo rispetto ai competitor dei Mercati Emergenti. Il prezzo del petrolio è di supporto e il rublo si è stabilizzato. Sembra che l’economia di Mosca stia invertendo la rotta rispetto al rallentamento economico e che il contesto politico stia migliorando. L’imminente flusso di dividendi costituirà un fattore di sostegno per il breve termine” spiega infatti Pavel Laberko.
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