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I tassi ai minimi per i BTP spingono verso l'azionario

1 Luglio 2014 09:35
financialounge -  BTP mercati azionari Piazza Affari tassi di interesse
Venerdi scorso nelle aste dei BTP sono stati fissati nuovi minimi storici in fatto di rendimenti: in particolare il BTP a 5 anni è stato collocato all’1,353% all’anno mentre il BTP a 10 anni è stato piazzato al 2,809%. Tradotto in pratica, per un sottoscrittore, 100 euro investiti in asta nel BTP quinquennale diventeranno nel giugno 2019 106,08 euro netti mentre investiti in asta nel BTP a 10 anni diventeranno nel giugno 2024 127,9 euro netti.

Risultati più generosi rispetto a quelli che assicurano i bund tedeschi o i Treasury USA ma che, probabilmente, aprono la strada a ipotesi alternative. Cerchiamo di scoprirne alcune valutandone anche i rischi.

Attualmente le società quotate in Piazza Affari pagano un dividendo medio annuo del 2,90%. Ne deriva che 100 euro investiti in Piazza Affari diventeranno nel giugno 2019 106,08 euro netti (lo stesso importo netto del BTP quinquennale) se l’indice Ftse all share perderà non più del 6,2% nei prossimi 5 anni. Gli stessi 100 euro investiti in Piazza Affari diventeranno nel giugno 2024, cioè fra 10 anni, 127,9 euro netti (il medesimo capitale netto rivalutato in base al Btp decennale acquistato in asta venerdi) se l’indice Ftse all share guadagnerà il 3,5% nei prossimi 10 anni.

Inoltre in caso di rialzo dei tassi di interesse il sottoscrittore di un BTP, sia quinquennale e sia soprattutto decennale, dovrà necessariamente mantenerlo fino alla scadenza per non contabilizzare perdite anche significative in conto capitale: per esempio tra il 22 maggio e il 25 giugno 2013, il BTP 5 anni ha perso il 4,47% a fronte di un rialzo del tasso di interesse dello 0,99% mentre il BTP 10 anni ha lasciato sul terreno il 6,1% del proprio valore in corrispondenza di un rialzo del suo tasso di interesse dello 0,78%.

Il ragionamento fatto con l’indice di Borsa italiano è più o meno lo stesso che si può fare con l’indice Eurostoxx dell’area euro, anch’esso parecchio distante dai massimi pre crisi. La conclusione è che con questi tassi dei BTP è quasi necessario prendere in considerazione una diversificazione dell’investimento complessivo di portafoglio in fondi azionari Italia o dell’area euro: una scelta di portafoglio che, senza il rischio di cambio, consente di puntare a una potenziale rivalutazione delle Borse di Eurolandia assumendo un pericolo non eccessivo.
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