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Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 31 maggio 2014

16 Giugno 2014 14:00
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund
1. Il rialzo dei tassi e degli asset attivi sensibili ai tassi, contrario a ogni aspettativa, non ha dato segni di inversione. I rendimenti dei titoli di Stato sono diminuiti leggermente, primi tra tutti quelli dei paesi periferici europei. Lo spread del debito sovrano dei mercati emergenti è calato. Tutto ciò è sorprendente, se si considera l'attuale contesto macroeconomico, complessivamente in linea o migliore delle attese e la ripresa dell’inflazione strutturale negli Stati Uniti.

2. Il contrasto tra la dinamica dei tassi e i fondamentali indica che il mercato sta ripensando il regime dei tassi e il prezzo dei prodotti obbligazionari. Siamo aperti in merito alla possibilità che si ripresenti un regime come quello degli anni Cinquanta-Sessanta, in cui i tassi nominali e reali risulteranno strutturalmente inferiori (a fronte della crescita economica) rispetto a quelli degli ultimi trent’anni. Tuttavia, abbiamo la sensazione che sul breve termine le forze cicliche prevarranno e che presto il rialzo dei tassi si fermerà.

3. In questo ampliamento del contesto “Riccioli d’oro”, le azioni hanno registrato un rialzo, con una crescita pari a circa il 2% nei mercati sviluppati.

4. Ad eccezione della Cina, non si riscontrano segnali di recupero nella crescita dei mercati emergenti e molti attivi correlati a questa asset class hanno evidenziato una performance fiacca. Le azioni dei mercati emergenti sono rimaste sostanzialmente ferme, il prezzo del Brent è diminuito dello 0,9%, e quello del rame dell’1,2%.

5. Il dollaro USA ha mostrato un generale rafforzamento, mentre l’euro e le divise legate alle materie prime hanno segnato una flessione. Tra le valute più deboli citiamo il rand sudafricano, il real brasiliano, la corona norvegese e il dollaro australiano.

6. Nella seconda metà di maggio il fondo ha guadagnato lo 0,7%, ma ha chiuso il mese in calo dell’1,1%. Nella seconda metà del mese, i maggiori apporti sono venuti da posizioni correlate al tema della ripresa dell’Eurozona, ad esempio le nostre posizioni lunghe nelle banche italiane, le azioni dell’area periferica all'Eurozona e le obbligazioni greche. Le posizioni corte nelle azioni dei mercati emergenti e nelle azioni dei beni di consumo hanno fornito un contributo sostanziale, come pure la nostra posizione corta nell’euro.

7. Abbiamo aperto una posizione corta sul dollaro l'economia domestica sta vivendo una fase di debolezza e il prezzo del latte ha toccato. Abbiamo incrementato la posizione corta nel dollaro australiano, mentre nel paese perdura lo scenario negativo per il minerale ferroso e la ripr esa ciclica della crescita interna sembra essere moderata. Abbiamo inoltre aperto una posizione lunga nello yen giapponese, particolarmente debole in questa fase e oggetto di speculazioni; riteniamo che le aspettative di ulteriori stimoli verranno probabilmente deluse. Abbiamo chiuso le nostre posizioni corte nelle obbligazioni giapponesi realizzando utili.

8. Abbiamo assunto posizioni corte nei Treasury statunitensi decennali e aumentato la posizione corta sui Bund tedeschi di pari durata, poiché riteniamo che i rendimenti abbiano raggiunto livelli di sopravvalutazione e che non solo negli Stati Uniti le tensioni inflazionistiche stiano aumentando, ma sia stato superato anche il momento peggiore della fase deflazionistica nell’Eurozona. Abbiamo inoltre aperto una payer position nei tassi statunitensi a 2 anni e una receiver position per i tassi britannici a 2 anni, per trarre vantaggio dall’aumento dei tassi che la Fed, a nostro parere, attuerà prima della Banca d’Inghilterra.



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