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Auto: accelera il segmento flotte aziendali

15 Maggio 2014 09:10
financialounge -  car sharing finanziamento settore automobilistico
Dopo un 2013 da dimenticare, il settore auto cerca quest’anno il rilancio. I primi mesi dell’anno fanno ben sperare e l’industria cerca di approfittare di questa tendenza favorevole puntando soprattutto sul segmento delle flotte aziendali.

Le ragioni di questa scelta strategica sono evidenti agli addetti ai lavori: introdurre autoveicoli nel parco circolante potenziando i canali delle aziende e quelli del noleggio auto assicura anche il post vendita, un’attività che presenta tuttora margini industriali molto superiori.
Ma c’è di più: le società automobilistiche possono in tal modo sfruttare la fidelizzazione di una percentuale non secondaria di clientela vincolata per diversi anni tramite la locazione finanziaria, il noleggio a lungo termine oppure tramite contratti di finanziamento.

Se questo è il trend che i costruttori auto intendono cogliere, diverse sono le strategie messe in campo: c’è chi fa leva sull’ampiezza della gamma offerta e chi punta anche sulle partite IVA particolarmente sensibili alla sharing economy (tramite il car sharing), chi agevola il rientro dell’usato da utilizzare come anticipo per la locazione e chi studia formule innovative di noleggio captive (società di emanazione diretta di una casa costruttrice), e chi ingolosisce il mercato tramite l’assistenza al cliente ultrarapida.

I dati di mercato sono incoraggianti: nei primi due mesi di quest’anno, le immatricolazioni alle aziende hanno registrato un incremento del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2013 mentre le registrazioni di auto a noleggio hanno fatto um balzo del 28,9%.

In Italia, però, le case costruttrici lamentano un trattamento fiscale meno favorevole rispetto a quello in vigore agli altri quattro principali mercati europei (Regno Unito, Germania, Francia e Spagna): non a caso, mentre in Germania l’immatricolato aziendale vanta un market share del 62,1% e nel Regno Unito del 52,5%, in Italia questo particolare segmento del settore auto non supera il 36,2%.
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