Huawei si fa spazio tra Samsung e Apple

Huawei Technologies Co, il più grande produttore cinese di apparecchiature telefoniche e reti di comunicazioni, diventato famoso anche per le numerose sponsorizzazioni a prestigiose squadre di calcio europee (tra le quali Milan, Arsenal, Borussia Dortmund e Ajax) ha deciso di concentrare gli investimenti al di fuori degli Stati Uniti, cioè in quei paesi in cui è stata accettato senza eccessivi sospetti.

"In questo momento non abbiamo intenzione di spendere energie e risorse negli Stati Uniti, in quanto potrebbero essere necessari 10 o 20 anni per dimostrare che Huawei è una società rispettosa di tutte le regole di mercato e senza secondi fini", ha dichiarato sabato il fondatore e Chief Executive Officer Ren Zhengfei in un briefing a Londra, puntualizzando: "Accelereremo invece gli sforzi in tutti i paesi che ci hanno accettato e nei quali possiamo lavorare come tutti gli altri operatori di mercato”.

L'azienda, che è diventata il più grande produttore al mondo di attrezzature per reti di telefonia dietro Ericsson, non ha accesso al mercato delle telecomunicazioni USA; secondo le autorità USA, infatti, Huawei, se fosse entrata nel sistema telematico americano, avrebbe potuto fornire delle opportunità di accesso ai servizi segreti cinesi e manomettere le reti di spionaggio: la società cinese ha però ripetutamente negato tali accuse.

Mentre Huawei combatte le preoccupazioni di sicurezza informatica che ne hanno limitato l'accesso alle proprie apparecchiature di rete negli Stati Uniti e in Australia, la crescita del gruppo continua: l'azienda ha rivelato il mese scorso che le vendite dovrebbero salire del 77 per cento fino a 70 miliardi di dollari entro il 2018, dai 39,5 miliardi di dollari fatturati l'anno scorso.

Per raggiungere il suo obiettivo, Huawei sta ampliando il suo portafoglio di smartphone, tablet e prodotti informatici aziendali e i servizi cloud. L'approccio ha cominciato a pagare. In tutto il mondo, la società ha venduto più smartphone lo scorso anno rispetto a qualsiasi azienda a parte di Samsung e Apple: è infatti stata in grado di incrementare la sua quota di mercato globale al 4,9 per cento, dal 4 per cento nel 2012, in base ai dati riportati dalla società di ricerca internazionale Data Corp.