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Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 15 aprile 2014

29 Aprile 2014 07:00
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund
1. Nelle prime due settimane di aprile abbiamo continuato ad assistere all'inversione di tendenza nei trend di mercato. Gli attivi più richiesti nel 2013 hanno registrato perdite: le azioni globali hanno ceduto l'1,5%, le azioni a forte crescita hanno continuato a sottoperformare (il settore statunitense delle biotecnologie è arretrato dell'8,0% mentre i titoli legati alla bolla tecnologica hanno perso il 2,8%), il TOPIX è sceso del 5,6% e l'USD ha ceduto lo 0,4%. Gli attivi meno favoriti nel 2013 hanno invece registrato un miglioramento: le azioni dei mercati emergenti hanno sovraperformato, guadagnando lo 0,5%, gli spread sui titoli obbligazionari dei mercati emergenti si sono ristretti e lo yen giapponese si è apprezzato dell'1,3%.

2. Restiamo dell'avviso che quest'esodo da posizioni preferite negli scorsi mesi sia molto probabilmente temporaneo e che non rifletta un profondo mutamento del clima, anche se le speranze di uno stimolo proveniente dalla Cina potrebbero fornire una spiegazione plausibile per alcune di queste dinamiche.

3. Sebbene le cifre sulla crescita cinese continuino a confermare un deterioramento, non crediamo che nel complesso i dati siano deboli al punto da giustificare un massiccio intervento di stimolo i cui pesanti effetti collaterali sono ora chiari alle autorità cinesi. Secondo la nostra analisi, gli obiettivi di crescita dell'occupazione, un altro importante parametro, possono essere raggiunti anche a fronte di una crescita del PIL inferiore a quella attuale, e questo rende meno probabile uno stimolo.

4. La crescita negli Stati Uniti va accelerando dopo la fase di ristagno del primo trimestre. A marzo, le vendite al dettaglio e il fatturato del settore automobilistico hanno confermato il vigore congiunturale. Il tasso di occupazione continua a salire; i nuovi posti di lavoro hanno raggiunto le 190 mila unità e i salari aumentano sempre più rapidamente. Restiamo dell'avviso che la normalizzazione della politica monetaria avverrà probabilmente prima di quanto generalmente previsto.

5. Nonostante il rally in controtendenza degli asset dei mercati emergenti, i dati sulla crescita hanno sorpreso negativamente. In Giappone i sondaggi indicano forti preoccupazioni sulle prospettive future dopo l'aumento delle imposte, ma non è ancora chiaro se l'attività ne risentirà in misura analoga.

6. Il Comparto ha ceduto l'1%, penalizzato dall'esposizione ribassista sugli asset sensibili all'andamento dei mercati emergenti. Tale impatto negativo è stato tuttavia parzialmente attenuato dai guadagni generati dalle posizioni corte sulle azioni giapponesi e lunghe sulle obbligazioni periferiche dell'Eurozona.

7. Abbiamo liquidato la maggior parte delle posizioni corte legate alla Cina e alle materie prime e abbiamo aperto una posizione ribassista sui tassi statunitensi a due anni, prevedendo una più rapida normalizzazione della politica monetaria rispetto a quanto scontato nel mercato.

8. Dal 2008 le oscillazioni della crescita cinese hanno anticipato di vari mesi quelle dell'economia globale. Tuttavia negli ultimi 12 mesi l'espansione dell'economia mondiale è accelerata malgrado il persistente rallentamento cinese. Se questo apparente sganciamento si rivelasse solo temporaneo, la crescita mondiale e in particolare gli utili societari globali sarebbero a rischio.


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