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Africa

Uganda: la porta per l’Africa Orientale

22 Aprile 2014 09:10
financialounge -  Africa industria uganda
Ha 35 milioni di abitanti e vanta uno dei più alti tassi demografici al mondo (+3,6% annuo). Fa parte dell’EAC (East African Community), l’organizzazione che aggrega le attività commerciali di 5 paesi africani (Kenya, Rwuanda, Tanzania, Burundi e Uganda) che conta un bacino potenziale di 140 milioni di consumatori. Ha una stabilità politica e sociale piuttosto invidiabile considerando che si tratta di un paese africano. Sono alcuni dei tratti distintivi dell’Uganda, un mercato che ha enormi potenzialità di crescita soprattutto per le piccole e medie imprese. Non a caso è entrata nel mirino anche delle PMI italiane che ne hanno intravisto il ruolo di porta di accesso ideale per l’Africa Orientale.

L’Uganda vanta ungenti risorse naturali, terreni fertili, giacimenti di rame, cobalto, oro e petrolio: proprio il greggio dovrebbe essere il driver della crescita dei prossimi anni in virtù della scoperta di importanti giacimenti che hanno portato ad avere finora riserve pari a 3,5 miliardi di barili di petrolio. Sono tanti i settori dove l’Italia mira a ritagliarsi un suo ruolo da protagonista o, quantomeno, da player di mercato: dalle infrastrutture all’energia, dalla sanità ai beni di consumo, delle telecom al turismo, dal petrolchimico all’agroalimentare, dall’ingegneristica ai macchinari industriali.

Tra i grandi lavori già finanziati o avviati figurano le centrali idroelettriche di Karuma (per un controvalore di 1,7 miliardi di dollari) e di Isimba (600 milioni di dollari), i collegamenti stradali tra Kampala, Jinja e Mpigi (500 milioni), le linee ferroviarie Uganda-Kenya-Rwanda (13 miliardi) e le raffinerie presso il lago Alberto (tra i 15 e i 20 miliardi).
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